Bergamo, 15 gennaio 2025 – Due aggressioni ai danni di passanti nel giro di tre giorni: nella zona residenziale di via Fontanabrolo e delle piscine Italcementi, a Bergamo, ora c’è paura a uscire la sera se non addirittura anche di giorno. La prima risale all’alba di sabato 11 gennaio, in via Fontanabrolo quando intorno alle 6 e mezza, quando in via Fontanabrolo, nei pressi dell’imbocco della scaletta, una ragazza è stata aggredita, mentre stava facendo jogging, da uno sconosciuto che indossava il passamontagna. La giovane, terrorizzata, è riuscita a divincolarsi e si è messa a gridare: le urla hanno spinto l’aggressore ad allontanarsi. Nel divincolarsi dalla presa dell’uomo è caduta, ma per fortuna non è rimasta ferita.
La richiesta d’aiuto
La ragazza ha quindi raggiunto l’ingresso del complesso delle vicine piscine Italcementi, dove ha chiesto aiuto a un’addetta della segreteria dell’impianto e di un utente che stava accedendo alla struttura (al sabato mattina, infatti, le piscine aprono alle 7). Sul posto, dopo l’allarme, è arrivata una pattuglia dei carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Bergamo. I militari hanno ascoltato la testimonianza della ragazza, che abita nella zona delle piscine Italcementi, e hanno raccolto la descrizione dell’aggressore. Una descrizione sommaria, visto che l’uomo aveva il volto coperto da un passamontagna.
Quartiere nel mirino
Le indagini dei militari dell’arma sono concentrate anche sulla visione dei filmati delle telecamere della zona, che potrebbero aver ripreso l’aggressore nell’area tra via Fontanabrolo e le piscine Italcementi. E sempre in zona piscine, martedì sera, una coppia è stata presa di mira da un uomo che, pare sotto l’effetto di alcol e con il volto insanguinato, li ha presi di mira, sferrando un pugno all’uomo e dileguandosi poi col favore del buio. "Gli episodi di questo tipo cominciano ad essere troppi – spiegano allarmati alcuni residenti – quando arriva la sera, abbiamo paura ad uscire. Ultimamente è capitato che in zona ci fossero alcuni balordi”.