FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Uccisa a Bonate, parla il figlio matricida: "La mia una crisi profonda"

Si profila la perizia psichiatrica per il 39enne che ha accoltellato la madre Ieri ha risposto al pm e ha raccontato anche il suo stato di fragilità

L’arrivo dell’ambulanza, lo scorso martedì sera, alla villetta teatro della tragedia

Bonate Sopra (Bergamo), 22 maggio 2020 - Ha parlato Francesco Villa, il 39enne accusato di aver ucciso con 18 coltellate la madre Gian Paola Previtali, 66 anni. Omicidio avvenuto a Bonate Sopra, martedì sera, nella villetta di via Lesine. Seppur ancora provato per via dell’operazione cui è stato sottoposto (l’uomo dopo aver aggredito la madre aveva rivolto la stessa arma contro di se ferendosi alla pancia) il magazziniere ha risposto alle domande del pm Emanuele Marchisio, titolare del fascicolo. Francesco Villa, accusato di omicidio volontario, ha ammesso ogni addebito, ha confessato di aver ammazzato la madre. Un raptus riconducibile allo stato di depressione in cui era caduto il 39enne, dopo la separazione. Aveva iniziato un percorso terapeutico dal quale stava uscendo. Dopo la rottura del matrimonio, tornato a Bonate Sopra, si era legato molto alla mamma. Sembrava essersi ripreso, con una nuova storia sentimentale, finita presto. E questo, secondo quanto emerso dalle indagini dei carabinieri di Bergamo, avrebbe fatto ricadere l’uomo in crisi. Restava la mamma, come appiglio cui aggrapparsi: ogni sera Francesco andava da lei a cena. Pare che la fine della nuova storia d’amore in qualche modo ha finito per preoccupare anche Gian Paola Previtali. Martedì sera, dopo aver cenato, il 39enne, in preda a un raptus, ha afferrato il coltello e si è scagliato contro la mamma colpendola per 18 volte. Poi ha cercato di farla finita. Dopo la guarigione, dovrebbe essere trasferito in carcere, ma non è sicuro. Domani l’interrogatorio di convalida davanti al gip Massimo Magliacani. Non è escluso che venga richiesta una perizia psichiatrica.