Fonteno (Bergamo) – La scoperta dell’Abisso Bueno Fonteno, la cavità carsica dove la speleologa di 32 anni Ottavia Piana è rimasta intrappolata mentre mappava una zona a 400 metri di profondità, sbalordì: mai si era vista una grotta capace di svilupparsi oltre i 5 chilometri. Era il 2006, una data che rappresenta una sorta di “anno zero“ per chi studia i sotterranei tra acque e rocce. I ricercatori sono andati spediti: in questi anni hanno già svelato un corridoio sottoterra di 35 chilometri che va da Bueno Fonteno a Nueva Vida, i due abissi principali dell’area. Nessuno qui intende fermarsi, neppure dopo l’infortunio della giovane speleologa lombarda. C’è un tesoro da scoprire, un reticolo di corsi d’acqua nascosti da svelare. Le ricerche promettono di arrivare a nuovi record: percorsi sotterranei che drenano grosse quantità di acqua verso sorgenti dislocate ai limiti di un’area carsica stimata in 100 chilometri quadrati. Numeri mai visti né nella Bergamasca, né nel resto della Lombardia. Ecco perché gli studi continueranno.
“Progetto Sebino“ - così è stato chiamato lo studio che intende ricostruire la rete di acque che corre sotto di noi - coinvolge speleologi ed enti locali. L’obiettivo era lo “studio idrogeologico e speleologico del sistema carsico” per capire “le disponibilità idriche ipogee”, ovvero l’acqua che si nasconde sottoterra, e un suo possibile utilizzo durante le fasi di siccità. Così come valutare l’impatto delle attività dell’uomo e la salvaguardia del sistema carsico, lo stato (e la composizione) delle rocce modellate dall’azione dell’acqua. “I risultati del tracciamento 2017 confermano che esiste una perdita di portata importante delle acque di Bueno Fonteno, probabilmente legata alla grande faglia presente nella valle di Fonteno che ribassa i livelli interni e che dirige esattamente verso il settore di Grone e dell’Acqua Sparsa – scrivono gli speleologi di “Progetto Sebino“ –. Il collegamento accertato dimostra la presenza di uno spartiacque interno e di un sistema carsico che può raggiungere sviluppi anche superiori ai 100 chilometri”.