FRANCESCO DONADONI
Cronaca

“C’è un cadavere nel fiume”: il giallo del corpo trovato nel Serio. La pista del tatuaggio

La segnalazione di un passante e l’avvistamento tra Pedrengo e Seriate. L’appello degli investigatori: “Chiunque lo riconosca ci chiami”

Il tatuaggio dell'uomo trovato nel Serio (foto diffusa dai carabinieri)

Il tatuaggio dell'uomo trovato nel Serio (foto diffusa dai carabinieri)

Seriate (Bergamo) – La segnalazione da parte di un cittadino. Questa mattina intorno alle 10,30 ha notato il corpo di un uomo arenato tra le rocce del fiume Serio, tra Pedrengo e Seriate, vicino alla piazzola ecologica. Si è avvicinato per rendersi conto. Il corpo era posizione prona, aveva indossa indosso solo una maglietta, le gambe erano nude. E’ finito li trascinato dall’acqua? A recuperarlo, più tardi, sono stati i vigili del fuoco della centrale di Bergamo, arrivati sul posto assieme ai carabinieri.

Si tratta di un uomo di età compresa presumibilmente tra i 30 e i 55 anni, di carnagione chiara, occhi castani ed altezza di 1,70 metri circa e, al momento del ritrovamento, aveva indosso solo una camicia di colore chiaro. A una prima ispezione non risultano segni di ferite evidenti tali da far pensare a qualcosa di violento. Pare fosse in acqua da parecchio tempo, sicuramente da giorni. Ora andrà ora accertata l'identità, e per questo il tatuaggio scoperto nella parte sinistra del petto potrebbe aiutare gli investigatori nella ricerca di un nome da collegare a quel cadavere. Quel tatuaggio rappresenta un indizio importante su ci si sono concentrati gli inquirenti. 

L'uomo presenta infatti un tatuaggio raffigurante due pugni, uno più grande dell'altro, che si toccano, con la scritta ''family'' in basso, oltre ad un orecchino bucherellato ad anello sul lobo dell'orecchio sinistro. "Chiunque pensa di poter conoscere la persona descritta si rivolga subito ai Carabinieri della Tenenza di Seriate o al Comando Compagnia Carabinieri di Bergamo al numero 035.22771", l'appello degli investigatori. 

Il pm Paolo Mandurino, che ha eseguito un sopralluogo insieme ai carabinieri della Compagnia di Bergamo e ai colleghi della Scientifica, ha disposto l'autopsia. L’accertamento potrebbe fornire in primo luogo la causa della morte (e quindi restringere o allargare il campo delle ipotesi); e in secondo luogo fornire uno spazio temporale per rispondere al quesito degli investigatori: da quanto tempo era in acqua? A oggi restano aperte tutte le ipotesi, in attesa di riscontri da parte dell’esame autoptico. In queste ore saranno vagliate anche le eventuali denunce di persone scomparse proprio per cercare una relazione, un collegamento a questo ritrovamento.