Calcio, spara a un carabiniere e si barrica in casa: il ritratto di Massimo Filisetti

Un ragazzo dal carattere chiuso, iscritto alla facoltà di Ingegneria Meccanica all’università di Dalmine, scorbutico, afflitto da manie di persecuzione di MICHELE ANDREUCCI

L'intervento dei carabinieri

L'intervento dei carabinieri

Bergamo, 12 dicembre 2015 - Un ragazzo dal carattere chiuso, iscritto alla facoltà di Ingegneria Meccanica all’università di Dalmine, scorbutico, afflitto da manie di persecuzione. E’ il ritratto di Massimo Filisetti, in carcere con l’accusa di tentato omicidio. Secondo quanto si è potuto apprendere, il giovane non ha amici, anzi più volte si sarebbe lamentato di essere escluso dai suoi compagni d’università. Un solitario che dà poca confidenza e che si sente perseguitato dai carabinieri e dagli agenti della polizia locale. Stando ad alcune indiscrezioni, inoltre, in passato sarebbe stato visto mentre sparava ai gatti di alcuni vicini di casa con i fucili del padre.

Per ora non ha fornito nessuna spiegazione del suo folle gesto. Potrà farlo, se lo vorrà, domani nel corso dell’interrogatorio di convalida, in programma nel carcere di Bergamo davanti al gip Raffaella Mascarino. Un carattere, quello di Massimo Filisetti, simile a quello di sua madre, Ester Terzi, 49 anni, casalinga, protagonista due mesi fa di un episodio inquietante. La donna aveva contattato il sindaco di Calcio, Elena Comendulli, chiedendole di effettuare accertamenti approfonditi nei confronti di altri abitanti del paese, facendo nomi e cognimi e fornendo le motivazioni. Il primo cittadino si era rivolto ai carabinieri, ma un mese fa aveva ricevuto una lettera minatoria, realizzata con lettere ritagliate dai giornali.

I militari avevano però puntato una telecamera sulla cassetta delle lettere della casa del sindaco, visto che lo scorso settembre aveva ricevuto un’altra lettera di minacce e un proiettile. Proprio da queste immagini avevano scoperto che a consegnare la missiva era stata Ester Terzi.