Caravaggio (Bergamo), 5 agosto 2018 - È durato quattro giorni il calvario di Alessandro Abdelrahman, il 16enne di Caravaggio morto mercoledì 1 agosto all’ospedale Papa Giovanni XXIII in seguito ad uno choc settico. A ucciderlo è stato lo stafilococco aureo, il batterio che gli ha causato l’infezione fatale.
Sconvolta la piccola comunità di Masano, frazione di Caravaggio, dove Alessandro viveva insiema alla madre Ornella e alle sorelle minori Naima e Rebecca. Una famiglia che solo poco tempo fa aveva dovuto subire un’altra perdita terribile, quella del padre di Alessandro. Un uomo di origine egiziana deceduto dopo una lunga malattina.Il 16enne, che frequentava l’Archimede, non aveva dato nessun segno di malessere fino a sabato scorso. Pochi giorni prima era rientrato a Masano da Rimini, dove aveva trascorso qualche giorno insieme alla madre e alla sorelline. Le prime avvisaglie di quello che poi sarebbe stato un tragico epilogo sono arrivate proprio sabato al ritorno da una gita con degli amici in Val Vertova. Una volta a casa infatti Alessandro ha accusato dolori molto forti ad una gamba e febbre alta. Domenica quindi la madre Ornella lo ha accompagnato al pronto soccorso dell’ospedale di Treviglio. I medici lo hanno visitato e poi dimesso.La notte tra domenica e lunedì per Alessandro è passata senza problemi dopo una cura a base di voltaren e tachipirina.
Poi lunedì mattina sono ricominciati i dolori alla gamba e la febbre alta ma stavolta anche con problemi respiratori. Il ragazzo, visto l’aggravarsi delle sue condizioni, è stato quindi trasferito a Bergamo dall’ospedale di Treviglio. Qui però è arrivato in condizioni già disperate: gli organi interni erano compromessi dall’attacco del batterio. A niente sono valse le cure a cui i medici lo hanno sottoposto tra martedì e mercoledì. Alessandro è spirato proprio mercoledì 1 agosto. La camera ardente è popi stata allestita nella sala del commiato di Caravaggio. I funerali si sono svolti ieri alle 15 con grande partecipazione da parte degli amici di Alessandro. Aveva appena finito la prima superiore e aveva tutta la vita davanti. È morto a 16 anni, un’età decisamente non giusta – semmai ce ne fosse una – per morire.