FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Caso Simba, tentato omicidio: "Quel coltello poteva uccidere"

Al processo per la faida tra trapper il perito avvalora la tesi dell’accusa: non erano solo lesioni .

Al processo per la faida tra trapper il perito avvalora la tesi dell’accusa: non erano solo lesioni .

Al processo per la faida tra trapper il perito avvalora la tesi dell’accusa: non erano solo lesioni .

La faida fra trapper sfociata nel sangue è giunta alla parola fine in tribunale. La vittima di questa vicenda è Simba La Rue, nome d’arte di Mohamed Lamine Saida (nella foto), capace di collezionare milioni di visualizzazioni su Youtube. Nel brano Tunnel racconta le difficoltà del suo vissuto, le esperienze personali in un contesto dove trovano spazio anche episodi di criminalità. Come quello accaduto la notte del 16 giugno 2022 a Treviolo, ultimo capitolo di una rivalità a colpi di botte e provocazioni. Lì è spuntato un coltello con una lama fra i 3 e i 4 centimetri idonea a intaccare organi vitali e provocare la morte. La Rue venne ferito in diverse parti del corpo, fu operato per la lesione alla gamba destra.

È stato un tentato omicidio, come chiesto dal pm Vittorio, non solo lesioni aggravate, come speravano i difensori degli imputati: la conferma ieri dalla perizia medico legale che il gup Riccardo Moreschi ha affidato alla dottoressa Chen Yao di Pavia. La consulente ha spiegato che il coltello usato poteva uccidere. Samir Benskar, difeso dall’avvocato Lombardo, è l’unico che ha concordato il patteggiamento a 5 anni: ha collaborato con la procura offrendosi anche di risarcire il danno, ma La Rue non ha accettato. Il risarcimento, comunque, pari a 5mila euro, sarà versato al Patronato San Vincenzo. Residente nel Padovano, è amico di Baby Touchè. È accusato di concorso morale come Barbara Boscali, in arte Bibi Santi, di Treviolo, che stava rincasando quella sera con La Rue. Boscali è indagata come mandante (procedimento stralcio): ha sostenuto che volesse dare una lezione al fidanzato, che a suo dire la trattava male, ma non sapeva dei coltelli.

Oltre a Benskar, gli altri imputati sono Youness Fouad, 31 anni, originario del Marocco (avvocato Rossini), Moaad Amagour, fratello di Baby Touchè, ai domiciliari a Venezia (avvocato Cinquepalmi) e Francesco Menghetti, milanese (avvocato Tomaselli) ritenuto partecipe all’aggressione. Hanno chiesto l’abbreviato con uno sconto di pena. Nel frattempo è stato chiuso anche l’altro procedimento sempre per i fatti di Treviolo a carico di altre cinque persone, tra cui la Boscali. Tranne una, per gli altri l’accusa è tentato omicidio. La sentenza il 20 settembre.