
Luca Guerini con Francesco Maroni (De Pascale)
Bergamo, 9 luglio 2017 - Bù è la radice di buono e ha anche un’assonanza con "Bù", che in bergamasco è il modo con cui si indica proprio qualcosa di buono. Un nome che racchiude in sé una filosofia che è insieme una missione che Francesco Maroni, titolare insieme al socio Luca Guerini, del Bù Cheese Bar di Bergamo, ogni giorno realizza attraverso piccoli e grandi capolavori che profumano di latte, formaggio e di genuinità. Nel locale di via Monte San Michele 1 protagonista assoluto è il latte, declinato nella variante dolce con yogurt, creme, sieri e preparazioni pronte a stupire il palato in brioche, torte e cocktail o nel salato con taglieri e formaggi tradizionali. "Per noi la radice del buono è il latte", spiega Francesco, 35 anni, originario di Branzi che dopo aver intrapreso gli studi di ragioneria ha scelto di seguire le orme di famiglia, “casari” nel sangue da tre generazioni. Oltre a essersi lanciato in quest’avventura a ottobre 2015, Francesco è anche responsabile della Latteria Sociale Casearia di Branzi che gestisce insieme ai suoi cugini.
Il locale, aperto dalla mattina alla sera, propone colazioni, pranzi di lavoro, golose merende, aperitivi e cocktail per il dopocena. L’idea del Cheese Bar, innovativa per il Belpaese, ha riscosso fin da subito un grande successo. All’interno c’è un piccolo caseificio a vista. Al Bù Cheese Bar i clienti non trovano il solito barista ma un “cheese barman”, una figura che si deve saper destreggiare sia tra le preparazioni da bar e insieme deve essere un casaro. «Il siero di latte lo usiamo per la preparazione di drink e bevande alcoliche che serviamo – spiega Francesco – Abbiamo studiato quattro o cinque cocktail con ingredienti diversi che possono comprendere gin, vodka o bollicine esaltati dal profumo della frutta o miscelati con altre bevande». Una novità tutta made in Bergamo che è valsa al Bar “Al Formaggio” una menzione speciale per l’imprenditoria giovanile durante gli Oscar green di Coldiretti.