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Rosanna Aber gettata dal balcone, la badante ludopatica condannata a 18 anni: “Omicidio per i debiti del gioco”

Krystyna Mykhalchuk, ucraina di 28 anni madre di due figli, è stata condannata dal Tribunale di Bergamo per omicidio volontario aggravato. Il delitto della 77enne di Colognola per coprire i furti di denaro

Colognola (Bergamo), 21 novembre 2025 – È stata condannata a 18 anni di reclusione Krystyna Mykhalchuk, la 28enne colf ucraina a processo per omicidio volontario aggravato con l’accusa di aver gettato dalla finestra del terzo piano Rosanna Aber, pensionata di 77 anni, il 22 aprile del 2022 a Colognola, quartiere di Bergamo. 

La Corte ha riconosciuto all'imputata le circostanze attenuanti generiche in forma prevalente rispetto alle aggravanti. Mykhalchuk è stata condannata anche per il furto del denaro prelevato alla vittima, che aveva confessato raccontando in aula i suoi problemi di ludopatia, e a tre anni di libertà vigilata una volta espiata la condanna. Dopo di che, sarà espulsa dall'Italia. Dai pm erano stati chiesti 23 anni di carcere, la difesa aveva invece invocato l’assoluzione.

La colf Krystyna Mykhalchuk e la vittima Rosanna Aber
La colf Krystyna Mykhalchuk e la vittima Rosanna Aber

Il racconto dell’incidente

La tragica morte di Rosanna Aber risale al 22 aprile 2022 e, in un primo momento, si era pensato a un gesto volontario. Ma indagini più approfondite non avevano evidenziato alcun segno compatibile col suicidio, mentre c’erano diversi indizi incompatibili con l’ipotesi di un incidente.

I dubbi e l’accusa di omicidio

Quindi gli inquirenti avevano continuato a investigare e dopo alcune settimane, avevano delineato un diverso quadro. Era emerso che Krystyna aveva sviluppato una grave dipendenza dal gioco d’azzardo e che la pensionata aveva scoperto tre prelievi sul suo conto corrente per circa 2.000 euro. Secondo la ricostruzione dell’accusa, l’anziana avrebbe accusato la badante del furto e così la giovane l’avrebbe spinta già dalla finestra.

Le testimonianze

Il giorno della morte di Rosanna Aber alcuni ragazzi stavano chiacchierando su una panchina in via Einstein, proprio davanti alla palazzina e avevano riferito di un acceso diverbio pochi istanti prima della caduta. Avevano chiamato i soccorsi, ma non c’era stato nulla da fare.