
Giuliana Vitali, 57 anni, alla guida del bus sulla linea Piazza Brembana-Bergamo
Bergamo, 4 marzo 2025 – “Domenica scade la malattia e in teoria da quel giorno dovrebbe cessare anche il mio rapporto con la ditta per cui lavoro. Smetterò di essere autista di bus. Non torno indietro nella mia decisione”. Ne è sicura Giuliana Vitali, 57 anni, sposata e madre di due figli di 37 e 16 anni, residente a San Pellegrino Terme, autista di linea. Negli ultimi anni la si poteva incontrare al volante di uno dei pullman che ogni giorno collega la Valle Brembana con il capoluogo orobico. Nel caso di Giuliana, la tratta da Piazza Brembana a Bergamo e viceversa. Sino al 9 dicembre quando proprio a San Pellegrino Terme succede uno spiacevole episodio che la turba e in accordo con il suo titolare si mette in ferie. Quello sarà il suo ultimo giorno alla guida di un pullman: il 27 dicembre si infortuna sciando e da quel momento entra in malattia. “Ma già qualche giorno prima, alla cena aziendale di Natale, aveva anticipato verbalmente al mio capo la mia intenzione di lasciare”.
Come mai ha deciso di dire basta?
“Ci sono stati tutta una serie di episodi (che non hanno riguardato soltanto Giuliana, ma anche dei suoi colleghi autisti, ndr) che mi hanno portato a dire: non si può più andare avanti così. Un mio collega è stato malmenato, un altro minacciato, senza contare le volte che se devi far fare il biglietto rischi di essere insultato. Siamo poco tutelati. Ci vorrebbero più controlli per evitare situazioni del genere, consentire agli autisti di poter lavorare in sicurezza. Ma lavorare per ammalarmi questo no, il clima con il passare degli anni è davvero peggiorato. Anche il mio titolare ha fatto di tutto per convincermi a ripensarci”.

Com’è una sua giornata standard?
“Da quando sono sulla linea Piazza Brembana-Bergamo, il turno iniziava alle 5 di mattina, e già in quella occasione poteva capitare di trovare qualche spiacevole sorpresa. Dalle 5 fino alle 14,30 ultima corsa. Per 1.500 euro. Ma questo è un lavoro faticoso, anche se, lo ammetto, guidare a me è sempre piaciuto”.
Come nasce questa passione?
“Forse arriva dalla mia famiglia. Mio fratello, che adesso è in pensione, faceva lo stesso mio lavoro. E pensare che io ho preso la patente a 40 anni. Ho iniziato a guidare pullman gran turismo, poi mi sono presa una pausa di cinque anni. Nel mezzo ho gestito un bar pasticceria a Zogno, ho aperto un bar a Bergamo, al quartiere Loreto, ma con l’arrivo del Covid la situazione era diventata difficile. Impossibile andare avanti in quel clima di paura e infatti sono stata costretta a chiudere. E dal 2022 sono tornata al mio primo amore, la guida, al volante. Ho lavorato per Locatelli, Sonzogni, Zani e per ultimo Piazzalunga di San Giovanni Bianco. Sono sempre stata trattata bene, ma i veri problemi sono fuori, i passeggeri maleducati, ad esempio, e non perché sono donna. Anzi con il tempo con i passeggeri che sono della zona si instaura anche un rapporto di amicizia, ci si conosce”.
Ma è proprio per colpa di quegli episodi, passeggeri maleducati e a volte anche aggressivi verbalmente che Giuliana Vitali ha deciso di dire basta. “Spero che la mia decisione di lasciare un lavoro che amo, riesca a lanciare un segnale sulla problematica, in primo luogo la questione della sicurezza”.