Bergamo, 8 aprile 2020 - La Procura di Bergamo ha aperto un'inchiesta sulla gestione dell'ospedale di Alzano Lombardo nell'emergenza coronavirus. Si tratta di un fascicolo contro ignoti e che l'ipotesi di reato è epidemia colposa.
In particolare sotto la lente della Procura sono la gestione dei primi malati risultati positivi e la decisione il 23 febbraio di chiudere e riaprire dopo alcune ore il Pronto soccorso. Ieri e lunedì i Nas hanno fatto perquisizioni nella struttura e hanno acquisito alcuni documenti. All'ospedale di Alzano era stato ricoverato l'84enne Ernesto Ravelli, poi il 23 trasferito al Papa Giovanni e deceduto, primo morto per coronavirus in provincia di Bergamo. E sempre ad Alzano era stato ricoverato un 83enne di Nembro il 15 febbraio, con tampone risultato positivo il 23 febbraio.
"È una indagine estremamente delicata e abbiamo bisogno di lavorare con la massima serenità e massima riservatezza», ha commentato il procuratore facente funzione di Bergamo, Maria Cristina Rota. Il procuratore ha aggiunto che l'inchiesta, che al momento come primo atto ha visto i carabinieri del Nas acquisire documenti e cartelle cliniche di alcuni malati poi deceduti, sarà condotta "nel massimo rispetto, da un lato delle vittime e dei loro familiari e dall'altro degli operatori sanitari, medici e paramedici, che in questo momento stano dando il massimo di loro stessi e con operatori che hanno perso la vita tra le loro file".