
Bergamo, corteo degli ultrà dell'Atalanta
Bergamo, 13 aprile 2019 - Duemila ultras atalantini, oggi pomeriggio, hanno marciato lungo le strade del centro di Bergamo per urlare con tutta la voce che avevano in gola: “Claudio libero”. Un coro unanime, scandito tra gli applausi di molti cittadini che assistevano dai lati delle strade, per chiedere la revoca di tutti i provvedimenti ancora pendenti sullo storico e indiscusso leader della Curva Nord Pisani, il cuore più caldo della tifoseria orobica. Un’ora di lenta passeggiata dal quartiere periferico della Malpensata fino alla centralissima piazza Matteotti, sotto le finestre del palazzo comunale. Il serpentone nerazzurro non ha causato nessun problema di ordine pubblico (salvo inevitabili intoppi nel traffico per alcune strade chiuse) e non ha scandito cori contro le forze dell’ordine.
Solo slogan per l’Atalanta, per Bergamo e per lui, il Bocia, intervenuto in collegamento telefonico (amplificato dalle casse del palco) dalle Marche, dove si è trasferito per lavoro da un anno, per ringraziare tutti i tifosi presenti. “La nostra curva non è mai stata affiliata a nessuna malavita e abbiamo sempre dato lustro alla città di Bergamo che amiamo. Spero nella coscienza di chi dovrà decidere, non chiedo regali a nessuno. Chiedo solo di tornare a vedere una partita di calcio nella mia curva, dove sono cresciuto e a cui ho dedicato la mia intera vita”, ha spiegato Galimberti, emozionato, commosso e pacato nei toni.
Dal palco l’avvocato Federico Riva, storico legale degli ultras bergamaschi, ha ricordato come il Galimberti sia bandito dagli stadi per l’applicazione dell’articolo 9 del decreto Amato in riferimento ad una condanna inflitta in primo grado del tribunale di Pordenone, per tafferugli risalenti al 2011 durante l’amichevole Triestina-Atalanta, poi successivamente annullata in Appello. “Claudio ha commesso errori ma ha pagato tutto”, hanno ripetuto i portavoce della curva, che sul palco hanno ospitato tra gli altri l’ex sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, e alcuni cittadini dell’Aquila che hanno ricordato il grande impegno profuso dal Bocia in prima persona, e dalla curva atalantina, per prestare aiuti alle popolazioni colpite dai terremoti del 2009 e del 2016. Presenti nel corteo anche rappresentanti delle tifoserie del Bologna, del Cosenza, della Ternana, dei siciliani del Modica e dei grandi rivali storici del Brescia. Tutti insieme per chiedere di riportare il Bocia allo stadio.