Costa Volpino (Bergamo), 3 novembre 2024 – Ultimo saluto a Sara Centelleghe, la 18enne uccisa a forbiciate nella sua abitazione a Costa Volpino, nella notte tra venerdì 25 e sabato 26 ottobre, dal suo vicino di casa e coetaneo Jashandeep Badhan.
Il funerale è stato celebrato da don Mario Laini e don Nicola Santini, alle 15, nella vicina chiesa di Sant’Antonio Abate alla frazione Corti. Dopo il rito, il feretro ha proseguito verso il cimitero della frazione di Piano. Numerose le persone che hanno partecipato alle esequie: parenti, amici, conoscenti, ma anche tanti cittadini che non conoscevano Sara ma che hanno voluto renderle omaggio.
L’omelia
“Perché Signore Sara è stata assassinata così?”, ha esordito don Nicola Santini nell’omelia. E ha proseguito con una serie di domande: “Perché la sua giovane vita che stava sbocciando come un girasole è stata falciata in maniera così orrenda? Perché tanta insensata violenza si è abbattuta contro di lei? Com’è possibile che si possa arrivare a tanto? Come è possibile che possa accadere anche tra le nostre strade e le nostre case? Cosa sta succedendo alla nostra terra che non riesce più a difendere le nostre figlie e i nostri figli e non riesce più a generare rispetto per la propria vita e quella altrui? Cosa sta succedendo a noi e a questa società?”.
Il sacerdote ha poi invitato, “prima di dire qualsiasi parola o giudizio” a “tacere e ascoltare quello che ci sta succedendo e quello che tutto questo sta dicendo a ognuno di noi”. “Perché la tentazione di riprendere come se niente fosse è fortissima ma noi non possiamo più essere come prima, lo dobbiamo anche solo per rispetto a Sara”.
E da qui, don Nicola si è focalizzato “sull'amore” che è “l'unica strada”. “Facciamo tanti sacrifici e immoliamo energie per tante cose, ma ciò che rende grande la vita e ciò che soddisfa il cuore è l’amore, prima e ultima parole dell’alfabeto della vita”. Il parroco ha invitato tutti ad “amare di più e meglio Dio, il prossimo e se stessi, senza cercare scorciatoie”. “Dobbiamo avere il coraggio di dire no a ciò che rovina la vita, come le scelte sbagliate, le compagnie sbagliate, le sostanze sbagliate. Lo dobbiamo a Sara per amore, per amore della vita”.
Infine, ha aggiunto: “Voglio fare una preghiera per l’assassino di Sara, per tutti i malvagi e i violenti, perché si pentano, si convertano, smettano di fare il male e possano diventare persone migliori. Una preghiera vada anche per tutti gli adolescenti e i giovani, ma anche per gli adulti che spacciano e fanno uso di droga, perché tutti la smettano subito, da oggi. E anche coloro che consumano: non è questo il modo di tamponare il vuoto della vita, queste sostanze allargano il buco, non lo colmano»”.
La camera ardente e la fiaccolata
La chiesa parrocchiale si trova poco lontano dall’abitazione di Sara, ma anche dall'Auditorium Caduti sul lavoro dove era stata allestita e aperta la camera ardente lo scorso venerdì 1 novembre. Nelle scorse ore, molte persone le hanno fatto visita lasciando fiori e bigliettini. Il 30 ottobre, invece, in migliaia erano scesi in strada a Costa Volpino per partecipare a una fiaccolata in nome della ragazza. Il corteo, partito con lo slogan "Uniti contro la violenza", era transitato anche sotto casa della 18enne, in via Nazionale, dove era stato deposto un mazzo di fiori e dove il sindaco Federico Baiguini aveva letto un messaggio commemorativo.