MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Aeroporto di Orio al Serio: ali tarpate dal ciclone Covid

Bergamo, crollo dei voli . Con la pandemia lo scalo ha perso 10 milioni di viaggiatori

Aeroporto di Orio

Orio al Serio (Bergamo), 27 gennaio 2021 - Il ciclone Covid si è abbattuto pesantemente sull’aeroporto “Il Caravaggio” di Orio al Serio, il terzo scalo italiano, in prima fila durante l’emergenza, quando è rimasto aperto solo per i voli militari e sanitari, riprendendo quelli civili nella seconda metà di maggio. Il 2020 si è infatti chiuso sopra quota 3,8 milioni di passeggeri: in pratica la pandemia è costata allo scalo qualcosa come 10 milioni di viaggiatori rispetto al 2019 del record assoluto. Dopo i primi due mesi dell’anno con percentuali di crescita superiori a quelle tradizionali, il virus ha avuto un impatto devastante sull’attività de “Il Caravaggio”. E i prossimi mesi si annunciano ancora difficili. Per esempio, Ryanair, la Compagnia leader dei voli low cost che pesa l’80% del traffico di Orio, base della compagnia per l’Europa continentale, negli ultimi due mesi della stagione invernale (febbraio e marzo) ha predisposto fin da ora dei tagli rispetto a quella che era stata l’offerta della ripartenza (avvenuta lo scorso giugno), già limitata a quella normale.

La riduzione dei voli nei prossimi due mesi si aggira intorno al 70%, ma considerando che l’offerta invernale era già stata notevolmente limitata rispetto all’attività normale, è possibile stimare nei prossimi due mesi all’incirca il 7-10% di quanto operativo a febbraio e marzo del 2020. Se si vuole una conferma di ciò, basta dare un’occhiata in questi giorni ai tabelloni delle partenze e degli arrivi dello scalo bergamasco, spesso semivuoti. Gli irlandesi volanti (così è chiamata Ryanair) nei prossimi due mesi voleranno solo su Barcellona, Bari, Berlino, Brindisi, Bruxelles, Charleroi, Cagliari, Catania, Copenaghen, Cracovia, Dublino, Fez, Fueteventura, Gran Canaria, Lamezia Terme, Londra Stansted, Madrid, Malaga, Malta, Marrakech, Napoli, Palermo, Tenerife e Valencia. In alcuni casi con 5 frequenze settimanali, come Napoli, in altri anche solo con una. In tutto 22 destinazioni contro le 80 servite nel periodo pre-Covid. Per comprendere meglio la difficile situazione del trasporto aereo, basti pensare che dalla scorsa settimana Ryanair ha abbandonato 11 aeroporti italiani: Alghero, Cuneo, Trieste, Ancona, Rimini, Genova, Parma, Pescara, Perugia, Crotone e Comiso. Più diversi altri sparsi in Europa. Sarà così fino al termine dell’inverno. Con quella estiva, che inizia il 28 marzo, non è però escluso un ritorno in grande stile, confidando in tempi migliori.