MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

Bergamo, carcere in agonia: “Affollamento al 183% e mancano gli agenti”

In via Gleno il momento di maggiore sofferenza da 15 anni a questa parte. Intanto nelle celle aumentano i giovani adulti (18-24 anni) con nuovi bisogni

Il carcere di Bergamo

Il carcere di Bergamo

BERGAMO – Un carcere in agonia. Si fa sempre più drammatica la situazione della casa circondariale di Bergamo, alle prese con il momento di maggiore sofferenza da 15 anni a questa parte, come raccontano i numeri diffusi periodicamente dal ministero della Giustizia. Prendendo a riferimento la situazione al termine di ogni anno dal 2010 in poi, ora si è vicini a toccare un nuovo picco: a oggi la struttura di via Gleno ospita 583 detenuti a fronte di 319 posti regolamentari, il tasso di affollamento ha raggiunto il 182,8 per cento. A fine 2023 i reclusi erano invece 562, a fine 2019 “solo“ 486. In cinque anni, dunque, si sono aggiunti quasi 100 detenuti in più.

La situazione attuale è avviata così a battere il primato precedente – sempre guardando agli ultimi 15 anni, quelli per cui sono disponibili dati puntuali – rappresentato dai 572 ristretti del 31 dicembre 2016. Un altro problema che affligge la casa circondariale è la carenza di uomini che da tempo affligge la Polizia penitenziaria: a fronte di un organico teorico di 243 unità, il Corpo conta solo 170 effettivi. Nel mosaico delle cifre si distende l’immagine dei bisogni penitenziari. Dei 583 reclusi, 290 sono stranieri; le donne sono in tutto 37. Una problematica emergente è quella dei 46 “giovani adulti“, cioè i detenuti tra i 18 e i 24 anni, fascia d’età in crescita e con nuove criticità. Sono complessivamente circa 300 i detenuti con dipendenza da sostanze.

Il futuro passa da formazione e lavoro: 284 detenuti frequentano il Cpia – l’istruzione per adulti che consente di ottenere la licenza media – Venti sono iscritti all’Istituto alberghiero, tre a quello per la moda, 11 all’Università. Nei giorni scorsi la Commissione carceri del Consiglio regionale lombardo ha fatto tappa a Bergamo con una delegazione guidata dal presidente Alessia Villa (Fratelli d’Italia) per visitare reparti, celle, laboratori e parlare dei diversi problemi con il direttore Antonina D’Onofrio (nella foto). “Il sovraffollamento è significativo – sottolinea Alessia Villa – E anche il personale è in sofferenza. Abbiamo tracciato il quadro delle criticità per cercare di risolvere i problemi più urgenti”.