REDAZIONE BERGAMO

Dalla scuola ai suoi conti. Il dirigente ai domiciliari: "Ha sottratto 112mila euro"

Nei guai il direttore amministrativo dell’istituto Galli. La Procura di Bergamo lo ha indagato per peculato.

Nei guai il direttore amministrativo dell’istituto Galli. La Procura di Bergamo lo ha indagato per peculato.

Nei guai il direttore amministrativo dell’istituto Galli. La Procura di Bergamo lo ha indagato per peculato.

Si è appropriato del denaro della scuola: ai domiciliari il direttore amministrativo dell’istituto superiore Galli di Bergamo – con sede in via Gavazzeni e indirizzo tecnico, economico, turistico, alberghiero – dove ha lavorato per cinque anni. Dal 2018 al 2023 – secondo gli inquirenti – P.D. si è intascato 112mila euro, compresi i soldi degli studenti per pagare la merenda. L’uomo, 54 anni, di Bergamo, è gravemente indiziato di peculato di risorse finanziarie pubbliche. L’indagine coordinata dalla pm Silvia Marchina è stata condotta dal Comando provinciale della Gdf. Tutto è partito grazie a un esposto che segnalava anomalie, irregolarità.

"L’indagine – spiega una nota della Finanza – ha consentito di raccogliere elementi significativi in ordine a molteplici condotte distrattive di denaro sottratto alle casse scolastiche tra il 2018 e il 2023 e destinato, attraverso diversi sotterfugi, a spese personali". I Finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bergamo hanno passato al setaccio i conti dell’istituto dove lavorava il direttore amministrativo e hanno esaminato la documentazione contabile scoprendo "anomale uscite finanziarie per nulla inerenti l’attività scolastica".

Il direttore amministrativo, incensurato, approfittando della posizione di responsabile del personale amministrativo, provvedeva a predisporre "mandati di pagamento per le spese legate all’attività scolastica tra cui, saltuariamente, inseriva contabili riferite a spese personali, ovvero di propri familiari, utilizzando comunque causali con falsi riferimenti a fatture e fornitori".

L’approfondimento di circa 70 disposizioni di pagamento sospette ha consentito di individuare, tra i codici Iban, anche quelli relativi a conti correnti di creditori personali del direttore. Sono stati rilevati mandati di pagamento emessi direttamente a proprio favore e senza giustificazione perché tratti da fondi riservati ai docenti per nuove attività progettuali e ad investimenti nella formazione degli studenti. Le indagini hanno anche consentito di far emergere che parte dei soldi derivanti dalla vendita agli studenti di generi di conforto come panini e bibite veniva poi accreditata sui rapporti bancari dell’uomo.

Francesco Donadoni