Bergamo, 31 dicembre 2024 – Coinvolto in un traffico di stupefacenti, stava scontando gli arresti domiciliari a Dalmine, ma il 27 dicembre scorso i carabinieri sono venuti a bussare alla porta di casa per portarlo in carcere. A passare Capodanno dietro le sbarre è
un italiano di 56 anni, raggiunto da un ordine di arresto del Tribunale di Palmi. L’uomo, allora incensurato, era stato tratto in arresto dai carabinieri di Gioia Tauro a gennaio di quest’anno, nell'ambito di un servizio finalizzato, tra l'altro, alla prevenzione e repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti.In trappola
L’uomo era stato sottoposto a un controllo in Calabria lungo la statale a Rosarno, nella piana di Gioia Tauro, poco distante dal porto. All’interno della sua auto, in un doppio fondo del baule erano venuti fuori otto chili di cocaina e oltre 250mila euro in contanti. L’uomo era stato arrestato e portato in carcere a Palmi, ma a giugno era stato scarcerato e gli erano stati concessi gli arresti domiciliari da “trascorrere” a Dalmine, sottoposto alla misura del “braccialetto elettronico”. Il 20 dicembre il tribunale di Palmi ha infine emesso l’ordine di esecuzione della misura cautelare per la pena residua da scontare di due anni e 4 mesi di reclusione. Condanna dunque divenuta definitiva per inammissibilità del ricorso in Cassazione presentato dal condannato.