Un extra budget che supera le previsioni e che servirà per intervenire in maniera massiccia soprattutto nella zona della Valle di Astino, la più delicata e monitorata della città. Il Comune di Bergamo prosegue nel suo impegno contro il rischio idrogeologico in città: solo nel 2025 stanzierà finanziamenti di oltre 10 milioni di euro. A quattro mesi dall’alluvione del 9 settembre scorso (solo in città si contano danni per oltre 30 milioni di euro per i privati e altri due milioni sulle strutture pubbliche), Palazzo Frizzoni ha già messo mano più volte al portafoglio, ma gli interventi di salvaguardia della città non sono finiti. Si tratta ora di trovare i 7 milioni di euro da inserire nel Piano triennale delle opere pubbliche (in via di definizione) per realizzare la seconda delle tre vasche di laminazione necessarie per proteggere il quartiere di Longuelo. Si tratta dell’investimento più oneroso che l’amministrazione prevederà per la salvaguardia del territorio nel 2025. Altri 2,1 milioni sono già stati stanziati per lo scolmatore del torrente Tremana (altrettanti ne arriveranno dalla Regione), mentre un altro milione sarà per opere di regimentazione delle acque e per la manutenzione straordinaria del reticolo idrico minore, che ricade sotto la competenza comunale. Nel Piano delle opere pubbliche ci sarà spazio anche per un altro intervento che andrà a rispondere a una delle numerose richieste che dopo l’alluvione sono giunte dai residenti. Sono previsti lavori di regimazione delle acque per 700-800mila euro: tre le zone che il Comune di Bergamo sta valutando, in via Maironi da ponte, via Goisis e a Loreto. Quest’anno l’amministrazione potrà sceglierne solo una, ma inizierà a lavorare anche ai progetti delle altre. Sul fronte dei risarcimenti ai privati, presto arriveranno le risorse del Fondo di solidarietà avviato dal Comune, al quale hanno aderito numerose istituzioni provinciali, mentre si preannunciano tempi lunghi per i finanziamenti del governo. M.A.
CronacaDanni delle alluvioni in città. Dieci milioni contro il rischio