REDAZIONE BERGAMO

Degrado e debiti, l’agonia del collegio Celana

Pochi introiti per coprire il buco da due milioni E pure il reality se ne va

È inarrestabile il declino del convitto Celana, fondato nel 1579 per volontà di San Carlo Borromeo, frequentato per un anno anche dal giovanissimo Angelo Roncalli, futuro Papa Giovanni XXIII, gravato da un debito di 2 milioni. I problemi sono iniziati con la chiusura della scuola, avvenuta alla fine dell’anno 2013-2014 per lo scarso numero di iscritti. Ora le uniche entrate sono due: quella che proviene dal corso di panificazione della Fondazione Isb di Torre Boldone (contratto d’affitto di 30mila euro l’anno) e quella che arriva dalla cooperativa “Si può fare” che utilizza due locali come abitazione per 20 ospiti al costo di 32mila euro ogni 12 mesi. Cifre che non sono sufficienti a estinguere il debito di 2 milioni. Quest’anno verranno a mancare anche gli introiti derivanti dal reality show “Il collegio” (in onda su Rai2), che dal 2017 al 2019 ha fruttato al Celano 15mila euro all’anno.

Le motivazioni del cambio di location sono riconducibili alle condizioni di degrado in cui versa la struttura. E così un pezzo di storia della Bergamasca se ne va. Nel più assoluto silenzio. Il mondo della scuola e della cultura non fiatano. Idem politici e amministratori.

M.A.