REDAZIONE BERGAMO

Desenzano culla il sogno delle terme

DESENZANO DEL GARDA (Bs)

Desenzano del Garda potrebbe diventare la sesta località termale bresciana dopo Boario, Angolo, Vallio, Sirmione, Ome e Ponte di Legno, dove sta sorgendo l’ultimo impianto della provincia della Leonessa, che utilizzerà le acque ferruginose provenienti dalla zona di Sant’Apollonia: una località nota fin dall’epoca romana ma le cui fonti benefiche non erano mai state utilizzate appieno. Tutto, sul Benaco, appare pronto per ospitare delle nuove terme, che sorgerebbero a pochi chilometri da quelle di Sirmione, ma che offrirebbero acque del tutto diverse. Quelle desenzanesi, difatti, sono acque “salso-bromo-iodiche“, minerali e ipotermali con una temperatura media di 24,6gradi. Contengono 30 volte più iodio dell’acqua di mare e quando utilizzate daranno benefici dal punto di vista antinfiammatorio. Avranno anche azione antisettica e mio rilassante e potranno essere usate per patologie come l’artrite, in otorinolaringoiatria, in ginecologia e in terapie mirate come l’idrocolonterapia. Potranno anche essere impiegate nella medicina estetica in quanto particolarmente idratanti e dall’elevato potere antiossidante.

Ora serve identificare un possibile investitore intenzionato a sfruttare le acque trovate nel sottosuolo dalla società Terme di Desenzano, che ha effettuato una perforazione conoscitiva denominata "Punta Vo’ 1". I dati sono stati presentati ieri mattina a Villa Brunati di Rivoltella del Garda in un incontro organizzato dal Comune, alla presenza del sindaco Guido Malinverno: "Dall’acqua termale al progetto terme. La concretezza di un sogno. L’acqua termale c’è – ha detto – Si tratta di una risorsa troppo importante per non essere valorizzata, dal punto di vista turistico, del wellness e anche dello sfruttamento dell’energia del sottosuolo". A inseguire l’idea, da tempo, è Franco Visconti, desenzanese: "L’investimento è importante perché si parla di decine di milioni di euro".

Per costruire un impianto di grandezza media, con una vasca da 400metri quadri, in teoria, si partirebbe da circa 20milioni di euro. La portata di esercizio stimata, ha sottolineato il geologo Fabio Molinari, che ha curato il progetto di ricerca "è di circa sette litri al secondo ma potrebbe arrivare a 12 e il bacino essere sfruttato per circa 170 anni". La Comunità del Garda e Bresciatodi fronte all’ipotesi di realizzare le Terme di Desenzano. Prossimamente si tornerà a discuterne.

Milla Prandelli