REDAZIONE BERGAMO

"È un problema anche mandare un telegramma"

Cristina Tedaldi, sindaca di Leno: nei centri sotto i 15mila abitanti le restrizioni pesano, da un eccesso all’altro

"È un problema anche mandare un telegramma"

Costi della politica quasi azzerati nei piccoli Comuni, al netto delle indennità: anche mandare un telegramma istituzionale diventa impossibile. "C’è una questione di fondi, perché la parte corrente è sempre in sofferenza. Ma ci sono anche restrizioni da parte della normativa, che rende impossibile qualunque spesa. Forse in passato si è esagerato nell’altro senso, ma ora probabilmente siamo nell’eccesso opposto".

A dirlo Cristina Tedaldi, sindaco di Leno e presidente di Acb (Associazione Comuni Bresciani). All’interno della spesa per servizi istituzionali, generali e di gestione, la quota dei “costi della politica” (per ufficio del sindaco, comunicazione istituzionale, funzionamento di giunta e consiglio comunale) in Lombardia è in media il 6%, pari a circa 164 milioni di euro: di questi, circa un terzo del totale (oltre 52 milioni) riguarda i 12 capoluoghi di provincia. Guardando alla spesa pro-capite, la media di tutti i comuni lombardi è di 27 euro, sotto i 39 euro di media nazionale. Trovare un equilibrio tra rappresentatività e sostenibilità economica è cruciale per le amministrazioni, ma certo è che i piccoli Comuni sono più penalizzati. "Penso soprattutto a quelli sotto i 15mila abitanti – sottolinea Tedaldi –. Praticamente non abbiamo costi della politica, è impossibile fare un rinfresco, avere un addetto stampa. Anche potendo, il revisore dei conti non ce lo passerebbe. A stento si riesce a fare un bollettino annuale per spiegare ai cittadini cosa si sta facendo". Da sindaco, Tedaldi racconta di non avere né un cellulare o un tablet comunale, ma di utilizzare mezzi propri per svolgere la funzione di primo cittadino. Ma è un bene o un male? "La verità sta sempre nel mezzo. Ci sono stati anni in cui non c’erano regole. Ora siamo all’opposto, e questo ci penalizza perché i cittadini tante volte non sanno neanche cosa facciamo".

I social, in questo senso, diventano gioco forza strumento vitale per le istituzioni. Lo conferma Damiano Giustacchini, sindaco di Prevalle, dove molte informazioni vengono comunicate tramite Facebook o Instagram (come fanno, ormai, molti). "Almeno è a costo zero – spiega –. Tenga conto che, nel Bresciano, solo noi e Sirmione non abbiamo ancora applicato l’addizionale Irpef, per cui cerchiamo di ridurre i costi dove e come possiamo. Credo che i cittadini apprezzino".

Federica Pacella