Bergamo, 4 novembre 2020 - Da oggi nei cieli della Lombardia a bordo dell'elisoccorso non voleranno solo persone, ma anche plasma e globuli rossi concentrati. Missione: interventi sempre più precoci, direttamente sul luogo dal quale è partito l'Sos.
In caso di emergenza o incidente, sarà infatti possibile praticare in loco, oltre alla trasfusione di globuli rossi, anche la somministrazione di plasma, un intervento salvavita nella terapia dello shock emorragico, principale causa di morte prevenibile nel trauma. Il progetto si chiama Bob (acronimo di Blood On Board, sangue a bordo) e coinvolge per il momento l'elisoccorso di Bergamo come centro sperimentale. È il traguardo raggiunto in Lombardia grazie alla collaborazione dell'Areu (Azienda regionale emergenza urgenza) e della Struttura regionale di coordinamento per le attività trasfusionali (Src), con il coinvolgimento dell'Aat (Articolazione aziendale territoriale) di Bergamo e del Servizio di Immunoematologia e Medicina trasfusionale della Asst Papa Giovanni XXIII del capoluogo orobico.
Lo shock emorragico "ha un notevole impatto sulla società in termini di anni di vita persi. Specie tra i più giovani, la causa più frequente è il trauma", in relazione al quale "rappresenta fino al 50% delle morti potenzialmente prevenibili", spiegano gli esperti. "Anche nei casi in cui non risulti letale - proseguono - produce conseguenze fisiopatologiche che condizionano l'evoluzione del trauma maggiore e ne rendono più difficile il trattamento in fase ospedaliera". Dopo la verifica dei risultati ottenuti, l'obiettivo di Areu è "estendere il progetto a tutta la regione. Per questo scopo, nel prossimo futuro, saranno equipaggiati anche gli altri 4 elicotteri sanitari di soccorso della flotta Areu", evidenzia il direttore generale dell'azienda Alberto Zoli.