FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Carceri che scoppiano, a Bergamo una nuova aggressione nella struttura di via Gleno: ferito un agente della polizia penitenziaria

A rendersi protagonista dell’evento violento un giovane già protagonista in passato di risse e violenze: chiedeva un’ulteriore somministrazione di farmaci

L'ennesima aggressione di un agente di polizia ha provocato la reazione del sindacato

L'ennesima aggressione di un agente di polizia ha provocato la reazione del sindacato

Bergamo, 8 ottobre 2024 – A Bergamo, nuova aggressione nel carcere di via Gleno da parte di un detenuto nei confronti di un agente di Polizia penitenziaria. L’episodio è avvenuto nella serata di sabato. A riportarlo è il sindacato Fns Cisl di Bergamo che ha rimarcato anche in quest’occasione che la situazione orami non è più sostenibile all’interno della casa circondariale. A rendersi protagonista dell’evento violento è stato un giovane, già noto alle cronache penitenziarie per aver dato problemi. Le cause e le dinamiche dell’accaduto sono ancora al vaglio degli operatori, ma pare che alla base dell’esplosione di violenza ci sia il rifiuto di concedergli un’ulteriore somministrazione di farmaci, rispetto a quella prescritta in terapia. Nei giorni precedenti, il detenuto aveva attaccato una prima volta la Polizia penitenziaria. Questo fine settimana, invece, per calmarlo sono intervenuti sei agenti più il comandante, che hanno riportato ferite considerevoli.

La rabbia del sindacato di polizia

“Non ci sono più parole a quanto sta accadendo nella casa circondariale di Bergamo la quale, al pari di altre realtà penitenziarie nel Paese, vive da diverso tempo un momento di forti tensioni al suo interno - ha commentato il segretario provinciale Toni Sole -. Siamo in attesa che gli uffici superiori intervengano con decisioni in merito, ma al momento tutto tace ed il personale si sente abbandonato a se stesso, chiamati a far fronte ad eventi di straordinaria violenza in condizioni gravose, dovute alla cronica carenza di personale e un tasso di sovraffollamento sempre troppo elevato”. Il sindacato ha espresso preoccupazione per «la grave spirale di violenza in atto, di cui le ripetute aggressioni subite dal personale ne sono la testimonianza più evidente» e chiede “interventi rapidi, che possano contribuire a migliorare le condizioni lavorative”.