
"Un intento, quello della regolarizzazione ed emersione dei rapporti di lavoro, che va certamente nella direzione giusta, ma che nella pratica si è concluso con una risposta parziale alle vere esigenze del mercato del lavoro. Il decreto la lasciato tuttora esposti al rischio di sfruttamento, mancanza di tutela e diritti, moltissimi lavoratori stranieri irregolari. Serve un provvedimento capace di riscrivere le regole sull’immigrazione, sulla cittadinanza e sulle procedure per l’accesso al diritto d’asilo".
Così Candida Sonzogni, della segreteria provinciale della Cisl commenta la notizia che sono state 4.668 nella Bergamasca le domande di emersione e regolarizzazione degli immigrati irregolari, presentate in base al Decreto Rilancio, su un totale di 50mila raccolte in tutta la Lombardia. Diventano 4.756 se si considerano le richieste di rilascio di permesso di soggiorno temporaneo.
Per quanto riguarda i lavoratori emerse, 4.575 sono lavoratori domestici e 93 agricoli. Il datore di lavoro dovrà ora attendere la chiamata della prefettura o stendere un vero e proprio contratto. Riguarda invece 10mila persone nella Bergamasca il rinnovo del contratto collettivo nazionale dei lavoratori del settore domestico, cioè di colf e badanti.
M.A.