
Gli agenti della polizia provinciale di Bergamo con il cane anti-esche avvelenate (Dire)
Ardesio, 19 marzo 2025 – Colto sul fatto l’avvelenatore di lupi. Un uomo, residente nella zona dell’Alta Valle Seriana, è stato sorpreso con uno zaino pieno di esche dal potenziale mortifero, che stava seminando da due chilometri, lungo un sentiero secondario in località Monte di Zanetti, a quota 1.450 metri, sulle alpi Orobie.
L’uomo ha subito ammesso le sue responsabilità – difficile negare, del resto –accompagnando a ritroso gli agenti per raccogliere i bocconi gettati a terra, con l'ausilio di un cane antiveleni lungo un sentiero della Valcanale, in comune di Ardesio, tra le località Zulino e Monte di Zanetti.
La “scusa”
Così la polizia provinciale di Bergamo ha individuato e denunciato l’uomo, che ha giustificato le sue azioni come un atto di difesa nei confronti dei lupi. A casa del bracconiere è stata sequestrata una boccetta in plastica che conteneva la rimanenza del liquido impiegato per la predisposizione dei bocconi avvelenati, che ora saranno analizzati dall'istituto zooprofilattico di Bergamo.

L'uomo è stato denunciato per accuse specifiche in materia di tutela della fauna selvatica, uso di esche e bocconi avvelenati nonché per delitto tentato di uccisione di animali e maltrattamento.
I pericoli
"Si tratta di un gesto vile, ancorché illegale – afferma il Comandante della Polizia Provinciale Matteo Copia – che espone potenzialmente a gravi conseguenze numerose specie di fauna selvatica, appartenente anche a specie oggetto di particolare tutela dalla normativa nazionale e comunitaria, ma anche – come effettivamente avvenuto – la fauna domestica e animali d'affezione come i cani dei numerosi escursionisti che frequentano i territori delle Orobie bergamasche".
Nei giorni scorsi, infatti, un cane è stato salvato dopo aver manifestato tremori, vomito, spasmi e difficoltà di deambulazione.
I branchi bergamaschi
Il lupo in provincia di Bergamo è presente con una popolazione stimabile in 20/30 esemplari: al primo branco, insediatosi tra l'Alta Valle Seriana e la Valle di Scalve già da alcuni anni, ne ha fatto seguito un altro che si è costituito tra la Val Serina, la Valcanale e la Val Brembana e un terzo branco a cavallo tra le province di Lecco e Bergamo, nella zona compresa tra la Val Taleggio, la Valtorta e la Valsassina, oltre a singoli soggetti in espansione monitorati dalla Polizia Provinciale anche grazie al contributo fondamentale dei cittadini che li segnalano.
Il predatore è attratto – spiega ancora la Provincia – da una popolazione di più di 20.000 ungulati selvatici tra cinghiali, cervi, caprioli, camosci, stambecchi e mufloni ma i lupi non cresceranno "senza limiti poiché ogni branco occupa areali di centinaia di chilometri quadrati e difende il proprio territorio impedendo che altri branchi vi si insedino: è un primordiale ed efficace sistema di autoregolazione della specie che riguarda non solo il lupo o i grandi carnivori predatori ma praticamente tutte le popolazioni di fauna selvatica".
Quanto ai danni eventuali ad alpeggi e bestiame "ogni segnalazione viene puntualmente acquista e verificata dagli agenti provinciali che effettuano i dovuti sopralluoghi e assistono i soggetti danneggiati avviando le pratiche risarcitorie previste da Regione Lombardia".