Al fischio finale dell’arbitro Kovacs esplode la festa. Bagnata, perché su Bergamo, quando a Dublino si giocavano i primi minuti della finale di Europa League che l’Atalanta ha dominato contro i tedeschi del Bayer Leverkusen (fino a oggi imbattuti), si è abbattuto un violento acquazzone. Poco importa. Davanti al maxischermo di piazza Vittorio Veneto, così come davanti all’altro impianto, più piccolo, su viale Papa Giovanni XXIII, in pochi hanno sentito il fastidio.
Ebbri di gioia, tifosi e tifose della Dea – famiglie, giovani coppie, qualche anziano di quelli che ha conosciuto anche i campionati in serie C – hanno iniziato a festeggiare sin dalla prima rete di Ademola Lookman, eroe della partita. Bando alle scaramanzie. Nessuno pensava che la partita fosse già finita, ma i Gasperini boys questa sera sono sembrati incontenibili fin dalle prime battute. Alimentando la fiducia della platea, contagiata da un entusiasmo crescente di minuto in minuto.
Alla lettura delle formazioni è già un unico coro. “Atalanta, Atalanta”. Gli occhi brillano. Stavolta non finirà come settimana scorsa, quando la Juventus di Allegri è riuscita a strappare ai nerazzurri la Coppa Italia. Stavolta si fa la storia. Nell’intervallo predomina un quieto entusiasmo. Nessuno osa pronunciare le parole “festa” e “coppa”, ma praticamente tutti, nel cuore, ci credono.
Si accendono i fumogeni. Si scandiscono altri canti. Quando Lookman sigla la terza – splendida – rete, nel corso del secondo tempo, i freni inibitori si allentano. L’Atalanta, alla sua prima finale continentale, alza l’Europa League. La piazza esplode. Cori, brindisi, abbracci. Lacrime. Qualcuno inizia con i caroselli. La festa durerà tutta la notte.