Bergamo, 5 febbario 2020 - Bergamo si conferma primo capoluogo italiano, per importo recuperato pro capite, nella lotta all’evasione fiscale. I dati Istat 2019 evidenziano, infatti, che su una popolazione di 121.639 abitanti, l’importo recuperato a persona è pari a 39,78 euro. Gli accertamenti, grazie alla proficua collaborazione con l’Agenzia delle entrate, iniziata nel 2009, classificano Bergamo al quarto posto tra i capoluoghi italiani per valori accertati. Rimanendo sul capitolo “Accertamenti” il 2015, con 1.179.242 accertamenti, è sicuramente l’anno record. Ed è stato un crescendo: da 29.944 valori accertati, relativi al periodo 2008-2010, si è passati nel 2012 a ben 931.276 valori accertati, toccando il picco, appunto nel 2014.
"L’Amministrazione comunale prosegue nella sua attività di lotta all’evasione fiscale – dichiara il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Bergamo, Sergio Gandi –. Grazie alla stretta collaborazione con diversi enti del territorio, come l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza, Bergamo si conferma, ancora una volta, un modello per altre città italiane". Ma la collaborazione alla lotta contro l’evasione fiscale non si è limitata soltanto al contributo dell’Agenzia delle entrate. Nel 2016, infatti, è entrata in gioco anche la Guardia di finanza di Bergamo analizzando, per esempio, le posizioni dei soggetti residenti all’estero per verificarne la possibile “esterovestizione“; o ancora l’analisi delle posizioni delle strutture ricettive, con l’incrocio dei dati di imposta di soggiorno, o di quelle che non presentano licenza.
Capitolo Imu: in cinque anni l’attività di accertamento ha riguardato valori per oltre sedici milioni di euro. In merito alle posizioni dei contribuenti, è stata prestata particolare attenzione a casi specifici che riguardano categorie con maggiore potenziale di evasione. Per esempio, si è proceduto alla verifica delle residenze fittizie con intenti elusivi; al versamento per immobili concessi in locazione agevolata; all’analisi delle dichiarazioni di immobili dichiarati inagibili. Oltre a questo, si è proceduto all’analisi degli immobili concessi in leasing e degli enti non commerciali. Sul fronte Tari, oltre 45mila atti sono stati notificati in quattro anni, portando Bergamo a essere il capoluogo con il minor tasso di evasione Tari, pari al 5 per cento: accertati 5 milioni e mezzo di euro in 5 anni.