FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Antonio Porcino, l’ex direttore del carcere di Bergamo condannato per 15 reati

Erano 22 le imputazioni a carico di Antonio Porcino, per 30 anni alla guida di via Gleno. Il verdetto: 5 anni e 4 mesi di pena, la Procura ne aveva chiesti 7 e mezzo

Antonio Porcino

L’ex direttore del carcere di Bergamo Antonio Porcino, 69 anni, per 30 alla guida di via Gleno, è stato condannato a 5 anni e 4 mesi in abbreviato. Rispondeva di 22 capi d’imputazione, è stato condannato per 15 e assolto per 7 tra cui due episodi di peculato, due di truffa e due di tentata concussione. Il pm Emanuele Marchisio (Porcino, assistito dall’avvocato Tropea, nel giugno 2018 era stato anche in carcere) aveva chiesto per Porcino, ora libero e in pensione, 7 anni e mezzo.

L’inchiesta aveva ricostruito “Il sistema Porcino“. Tra i casi contestati, l’induzione indebita per essersi fatto dare dal 2015 al 2018 20mila euro (e cialde di caffè) dall’imprenditore Mario Metalli, titolare della Alfa Express di Urgnano, facendogli intendere che se non lo avesse “ricompensato“ avrebbe perso la gestione del bar nel carcere. Poi, la turbativa d’asta della gara per i distributori automatici a Monza.

L’imprenditore Mario Medelli, titolare della ditta Alfa Express di Urgnano, è stato condannato a 4 mesi (pena sospesa) ed è stato assolto dall’ipotesi di induzione indebita per dazioni di denaro e capsule di caffè date all’ex direttore del carcere. Il gup ha riqualificato il reato in concussione e l’imprenditore (difeso dall’avvocato Merelli) si è trasformato in vittima. In pratica fu l’ex direttore Porcino a costringere l’imprenditore a pagare. Per la figlia Veronica, confermata l’assoluzione.

Per Porcino c’erano poi le attestazioni di malattia, la truffa per gli esami del sangue con il codice di prenotazione dei detenuti, il peculato di farmaci, risme di carta, due bombole di gas; il danneggiamento fraudolento dell’auto con la compiacenza di carrozzieri per prendere più soldi dall’assicurazione.

E poi la violenza sessuale. Alla barista del carcere, a un’operatrice amministrativa, a una dottoressa (parte civile, l’ha risarcita), a una pedagogista. L’accusa è invece di tentata concussione nel caso di una detenuta alla quale avrebbe fatto credere che in cambio di “favori“ le sarebbe stato concesso il lavoro esterno. E a una psicologa che avrebbe proseguito a operare in via Gleno.

Condannato a 6 mesi per turbativa d’asta Daniele Alborghetti, commissario della Penitenziaria a Monza. Per la vicenda farmaci hanno patteggiato due ex responsabili dell’infermeria del carcere, Adriana Cattaneo a 2 anni e 4 mesi e Maria Ida Gotti a un anno e quattro mesi. A processo il 15 giugno altri 6 fra i quali l’ex direttore sanitario del carcere Francesco Bertè e l’ex capo della Penitenziaria Antonio Ricciardelli.