REDAZIONE BERGAMO

Ciserano, diede fuoco alla direttrice di banca: condannato a nove anni

Fabio Pelis dovrà versare una provvisionale di 251mila euro a favore della vittima, Cinzia Premoli di MICHELE ANDREUCCI

Aggressione alla direttrice di banca

Ciserano, 1 marzo 2016  - Nove anni di reclusione, uno in più di quelli chiesti dal pm Gianluigi Dettori, per tentato omicidio e tentata rapina, e il pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva di 251mila euro a favore della vittima, che attraverso il suo legale, l'avvocato Emilio Gueli, aveva chiesto un risarcimento di 650mila euro. Si è chiuso così, davanti al gup Bianca Maria Bianchi, il processo celebrato con l'abbreviato (lo speciale rito che, in caso di condanna, consente di beneficiare dello sconto di un terzo sulla pena finale) contro Fabio Pelis, 32 anni, incensurato, che il pomeriggio dell'8 maggio scorso, durante un tentativo di rapina, aveva dato fuoco alla direttrice della filiale di Ciserano della Cassa Rurale, la 55enne Cinzia Premoli.

La donna è tornata al lavoro circa due mesi fa, dopo essere stata ricoverata a lungo in gravi condizioni all'ospedale di Genova, dove è stata sottoposta a ben 15 operazioni. Fabio Pelis, assistito dagli avvocati Daniela Serughetti e Matteo Bianchetti, fornendo la sua versione ha sostanzialmente confermato la ricostruzione dei fatti compiuta dall'accusa, fatto salvo l'evento cruciale, quello che gli è costata l'accusa di tentato omicidio. Pelis ha infatti sostenuto che la scintilla dell'accendino da cui si erano sprigionate le fiamme era partita accidentalmente in quelle fasi concitate, oltretutto mentre lui si trovava già all'esterno dell'auto della funzionaria di banca dove era avvenuta l'aggressione, e che non voleva dare fuoco alla direttrice.

Pelis aveva atteso Cinzia Premoli nel bar vicino alla banca. Molti lo avevano notato e avevano visto la bottiglia di plastica, contenente la benzina, che aveva appoggiato sul tavolino. Quando la 55enne era uscita per ultima dalla filiale, dopo le 17, le era piombato in auto. "Apri la banca che devo prendere i soldi", le aveva ordinato. Al diniego della donna, era nata una colluttazione. Pelis le aveva versato addosso il liquidi e le aveva dato fuoco. Entrambi si erano lanciati fuori dall'abitacolo con i vestiti in fiamme. Un cittadino romeno li aveva soccorsi con l'estintore che custodiva nella sua vettura e aveva allertato il 118. Prima dell'arrivo dell'ambulanza, però, il 32enne era fuggito e il giorno dopo, ad Aosta, ustionato, senza soldi e senza benzina, aveva fermato in strada una guardia giurata a cui aveva chiesto di portarlo in caserma dai carabinieri, dove aveva confessato.

di MICHELE ANDREUCCI