
L’impianto accusatorio principale ha retto, solo alcuni reati sono stati prescritti. Una delle ultime indagini del pm Nicola Preteroti (poi condotta dal collega Emanuele Marchisio). Ventiquattro indagati, un giro di false fatturazioni per abbattere le tasse e un filone collaterale di corruzione. Per tutti disposto il rinvio a giudizio (gup Lucia Graziosi) e l’udienza è stata fissata per il 23 febbraio 2023. Mentre il 15 settembre verrà decisa la richiesta di patteggiamento per uno degli imputati, Mazza. I nomi erano già comparsi nella prima parte del filone di inchiesta denominata “Pecunia facilis“, incentrata sul mondo cooperativo e delle imprese di servizi.
Nicola Piscicelli, 46 anni, trevigliese, ritenuto ideatore ed esecutore di questa “associazione“ che offriva un prodotto ad aziende e cooperative: indebite compensazioni con il Fisco, cioè falsi crediti, tramite versamenti a due società di comodo e grazie a modelli F24 con contenuti fittizi. E ancora, l’ex direttore dell’Inps di Bergamo e poi a Sondrio, Angelo D’Ambrosio, anche la segretaria personale di Piscicelli, Lorna Morandini, un braccio operativo, Nicola D’Ambrosio, che nella Bassa ha gestito più locali, un intermediario, Stanislao Copia, e professionisti in materia fiscale: Marco Sarti (deceduto), Luigi Cardano, Luca Triberti, Antonio Cattaneo. I reati contestati vanno dalla corruzione, alla ricettazione, dal riciclaggio, alla rivelazione di notizie ed estorsione. Ad agire, secondo l’accusa, un sodalizio criminoso composto da consulenti che avrebbero fornito ai clienti una vera "assistenza fiscale e previdenziale" connotata da una preordinata fraudolenza. Il meccanismo svelato dalle Fiamme gialle, permetteva di compensare tramite i modelli F24 debiti tributari e previdenziali con crediti inesistenti procurati col versamento cash del dovuto. Il denaro entrava poi in una sorta di spirale con effetto lavatrice, rimbalzando tra più società. F.D.