REDAZIONE BERGAMO

Falso e abuso d’ufficio, il pm chiede quattro rinvii a giudizio

Brembate, il bando di servizio civile e leva civica sarebbe stato pilotato per favorire una giovane volontaria

L’inchiesta per falso e abuso d’ufficio prende le mosse da una causa di separazione tra coniugi. L’esposto, in cui si accenna a due bandi per la presa in carico di una volontaria da parte del Comune di Brembate, finisce sul tavolo del pm Fabrizio Gaverini (nella foto). Bandi “sospetti” a tal punto che se ne interessa anche la Guardia di finanza di Treviglio. Quattro le persone per cui ora è stato richiesto il rinvio a giudizio. Si tratta del segretario comunale; l’istruttore amministrativo in servizio alla biblioteca, il responsabile degli affari generali e alla persona del Comune e la giovane volontaria che aveva ottenuto l’incarico, assistiti dagli avvocati Gianluca Quadri e Michele Ribaudo. Il processo è in calendario per il 2 marzo, udienza di smistamento. Tra le contestazioni, il fatto che i due bandi, uno per il servizio civile e l’altro per la leva civica, entrambi risoltisi con la presa in carico della giovane volontaria, erano stati indetti per progetti riguardanti la biblioteca, mentre la volontaria sarebbe stata impiegata all’Ufficio anagrafe. In pratica, stando alla querela, con mansioni difformi da quelle previste e in violazione dell’articolo 8 del bando del Servizio civile nazionale e dell’articolo 13 del regolamento del bando di leva civica istituito dal Comune. "Non c’è nulla di irregolare in questi bandi e nessun danno al Comune", sostiene l’avvocato Gianluca Quadri. Altro motivo di contestazione è che la volontaria aveva una relazione (extraconiugale) con il responsabile degli affari generali e quest’ultimo ha spiegato che all’epoca dei fatti non aveva alcun rapporto con lei. Nella vicenda si è inserito un ricorso al Tar, vinto dall’avvocato Marco Pino, che assiste l‘ex moglie del dirigente comunale. F.D.