REDAZIONE BERGAMO

Finanza: finti lavoratori licenziati per avere disoccupazione, venti denunce

Operazione"Ghost workers" della Guardia di Finanza di Treviglio. Disposto sequestro preventivo di beni pari a circa 130 mila euro

Guardia di Finanza

Treviglio (Bergamo), 13 giugno 2016 - Venti persone sono state denunciate dalla Guardia di finanza di Treviglio per una truffa nel settore del movimento terra- Secondo quanto ricostruito il meccanismo permetteva di far ottenere a lavoratori assunti fittiziamente indebite prestazioni previdenziali e assistenziali.

 L'operazione, denominata "Ghost workers”, ha consentito di individuare una società, con sede legale a Treviglio (corrispondente ad un mero recapito), che pur avendo avuto alle dipendenze numerosi lavoratori, tutti residenti in Calabria, non ha mai operato in alcun cantiere, né ha mai disposto di conti correnti, automezzi e attrezzature varie, né è risultata intestataria di alcuna utenza.

Le indagini, coordinate Sostituto Procuratore presso la Procura della Repubblica di Bergamo Fabrizio Gaverini, hanno permesso di constatare che il sodalizio. In base a quanto emerso gli operai, che sarebbero stati complici dei loro “datori di lavoro”, venivano, messi nelle condizioni di poter presentare istanza per ottenere l’indennità erogata dall’Ente previdenziale. La società, inoltre, mediante l’annotazione in contabilità di fatture per operazioni inesistenti, maturava ingenti crediti IVA fittizi, utilizzati sistematicamente in compensazione per il pagamento dei contributi previdenziali ed assistenziali a favore dei falsi dipendenti.

Le indagini, svolte in collaborazione con personale ispettivo dell’INPS di Bergamo, hanno consentito di individuare 20 fittizie assunzioni, che hanno portato alla denuncia all’Autorità Giudiziaria di altrettanti soggetti per l’ipotesi di reato di truffa ai danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche, ascritta anche in capo al legale rappresentante della società ed al fratello, entrambi della provincia di Reggio Calabria, resisi responsabili pure di utilizzo ed emissione di fatture false.

Al termine dell’attività, il G.I.P. del Tribunale di Bergamo, ha disposto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente delle disponibilità finanziarie e dei beni mobili e immobili in capo agli indagati, fino a concorrenza dell’importo complessivo indebitamente sottratto all’Erario, pari a circa 130 mila euro. Infine, è stato interessato l’Ente Previdenziale per il recupero delle somme indebitamente erogate a favore degli indagati. L’attività svolta in materia di spesa pubblica conferma l’importanza del ruolo istituzionale affidato alla Guardia di Finanza quale Polizia Economico Finanziaria a tutela delle uscite del bilancio dello Stato.