Mapello (Bergamo) – Nella Bergamasca tornano in azione gli emuli di "Fleximan": la persona o le persone che stanno abbattendo autovelox nel nord Italia e non solo. Nella notte tra sabato e domenica qualcuno ha abbattuto il palo e rotto la telecamera e il semaforo che vigilavano su via Gromo. L’impianto era appena stato installato, a sicurezza dei pedoni, e non era nemmeno entrato in funzione.
«Il Comune ha pensato a questo impianto – ha detto ai cronisti il sindaco Alessandra Locatelli – non per vessare i cittadini a suon di multe, ma per via delle tante segnalazioni di chi è stanco di vedere gli automobilisti passare con il rosso, mettendo a rischio l’incolumità loro o di altri. Chiamatelo Fleximan o come volete. Quel che è certo è che chi commette un gesto simile non si rende conto del danno che arreca alla collettività".
Nella notte, sempre a Mapello, si sono verificati vandalismi lungo il sentiero che parte dall’impianto danneggiato e al Santuario della Madonna della Prada. Non è escluso che il colpevole o colpevoli possano essere le stesse persone, in cerca di divertimento notturno e forse di un briciolo di notorietà.
Non si tratta comunque del primo episodio accaduto nella Bergamasca. Casi molto simili si sono registrati a Brusaporto e tra Sant’Alessandro e Albano, dove sono stati abbattuti altri autovelox. Ovunque sono in corso accertamenti, che potrebbero portare a fermare il vandalo o i vandali.
Quella di Fleximan non è comunque una storia nuova. In Bergamasca negli ultimi anni è accaduto spesso che autovelox o simili fossero danneggiati e lo stesso è accaduto nel Bresciano, tra Iseo e Polaveno, lungo una strada amatissima e frequentata dai motociclisti. Non ultime si susseguono, ovunque, le lamentele per le zone dove sono stati imposti i 30 chilometri all’ora, sempre più numerose, sia in Bergamasca, sia negli altri territori.
La guerra agli autovelox arriva anche nel Comasco: a Capiago Intimiano nella notte ignoti hanno vandalizzato due colonnine autovelox spruzzando vernice spray sui vetri delle telecamere, rendendole così inutilizzabili. Gli impianti - insieme ad altri sei - erano stato installati solamente la scorsa settimana. Il raid sarebbe però stato visto da alcuni residenti, che hanno avvisato l’Amministrazione comunale che avrebbe a sua volta già presentato denuncia contro ignoti.