Un progetto sperimentale di telemedicina, pilota per l’intera Lombardia, ideato dal Comune di Dossena e a cui hanno aderito la Regione, l’Asst Papa Giovanni XXIII e l’Ats di Bergamo. Si chiama “Accorciamo le distanze“, partirà a ottobre e durerà - in fase sperimentale - per un anno, grazie a un finanziamento del Pnrr di 195mila euro. Circa 120 persone saranno monitorate 24 ore su 24: l’allerta potrà arrivare direttamente al servizio di emergenza-urgenza, se si tratta di parametri vitali. Oppure a familiari, caregiver, infermieri, o a una rete socio-sanitaria se si tratta di altre problematiche. Saranno 110 i pazienti di Dossena (il paese conta 890 abitanti) individuati per l’adesione, dieci cronici. L’obiettivo è di estendere poi il modello, se valido. Il servizio, gratuito, è rivolto a pazienti cronici, fragili o a rischio, alleggerendo il carico dei servizi sanitari. Le figure di riferimento sono l’infermiere comunale e il medico di medicina generale che gestiranno il telemonitoraggio. Ai pazienti individuati dal medico curante o su segnalazione della famiglia, sarà fornito un device, un piccolo orologio che, 24 ore su 24, effettuerà il monitoraggio dei parametri inviandoli alla centrale.
"La sperimentazione – spiega il sindaco Fabio Bonzi – risponde alle criticità di un territorio in cui i servizi sono lontani. Il futuro è far arrivare le possibilità messe in campo dal progetto almeno al resto della Val Brembana". A novembre, invece, è previsto l’avvio del monitoraggio di pazienti non cronici (come anziani soli) ma con funzione di prevenzione. Le allerte (cadute, sonno-veglia, richieste di contatto, emergenze) saranno gestite dall’infermiere comunale (lunedì-venerdì, dalle 10 alle 17) o da familiari.
M.A.