MICHELE ANDREUCCI
Cronaca

La frana di Tavernola ha i giorni contanti: si apre il maxi-cantiere per contenere 2,2 milioni di metri cubi di roccia

Operazione da sedici milioni di euro per evitare crolli e tsnunami. Il fronte infatti potrebbe finire in acqua e creare onde di diversi metri mettendo in pericolo gli abitanti del Sebino

Nel febbraio del 2021 la frana si spostava anche di 20 millimetri al giorno

Nel febbraio del 2021 la frana si spostava anche di 20 millimetri al giorno

Tavernola Bergamasca (Bergamo) – Un maxi intervento che segnerà la storia del lago d’Iseo e delle operazioni di messa in sicurezza dei fronti franosi a livello nazionale e non solo. Gli uffici dell’Autorità di bacino hanno ultimato il loro lavoro, tra bandi, documenti, autorizzazioni, commissione di studi aggiuntivi e valutazione di modelli e progetti, e così nella seconda metà di gennaio inizieranno i lavori di mitigazione e di contenimento della frana da oltre 2,2 milioni di metri cubi del monte Saresano, un unicum per posizione e dimensioni, che dal febbraio 2021 si sta muovendo, ora lentamente, verso il lago.

L’unicità della frana al confine tra i comuni di Tavernola, Vigolo e Parzanica dipende, oltre che dalle dimensioni, proprio dal fatto che ai piedi della montagna si trova il lago: nel peggiore degli scenari di rischio, che è anche quello più remoto, il fronte potrebbe crollare tutto insieme e finire in acqua, creando delle onde anomale alte diversi metri, uno tsunami, mettendo in pericolo gli abitanti di tutto il Sebino. Da qui la necessità di curare l’intervento nei minimi dettagli.

Si tratta di una maxi operazione da 10,6 milioni di euro, che salgono a 16 se si tiene conto anche della spesa per la progettazione dei lavori e per le prime indagini geologiche e geognostiche, per l’aggiornamento dei Piani di Protezione civile dei 16 Comuni rivieraschi dell’intero Sebino e per le primissime operazioni necessarie a fronteggiare l’emergenza del febbraio 2021.

In campo aziende che possono vantare esperienze decennali. Come nel caso dell’Ati costituita tra lo Studio Griffini, Blu Progetti e la Alpina Spa di Milano, specializzata nel redigere progetti per dighe, centrali idroelettriche, gallerie e ponti per treni ad alta velocità e metropolitane. Sono loro che hanno elaborato il progetto per ancorare il fronte franoso da circa dieci ettari di superficie al piede stabile della montagna. La frana, tramite un complesso sistema di tiranti, iniezioni di cemento e micropali potrà rallentare fino a quasi (questo è l’obiettivo) a fermarsi del tutto. Se infatti tra settembre e ottobre il fronte franoso viaggiava a una velocità compresa tra gli 0,17 e gli 0,25 millimetri al giorno, nel febbraio 2021 era arrivata a toccare perfino i 20 millimetri al giorno. Le opere verranno eseguite dalla Tmg di Sondrio e dalla Duci di Vilminore di Scalve.