Maxi-frode edile da 35 milioni di euro nella Bergamasca: coinvolti 74 imprenditori della zona

L’accusa è di aver messo in piedi un sistema di società fittizie per evadere le tasse, con tanto di operai e dipendenti assunti solo formalmente e di “prestanome” compiacenti

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Un controllo della Guardia di Finanza

Scoperto un enorme sistema di frode che coinvolgerebbe 74 imprenditori edili della provincia di Bergamo, responsabili di presunta evasione fiscale per un totale di 35,3 milioni di euro di ricavi e di altri 2,7 milioni di euro di Iva evasa. La maxi-operazione condotta dalla Guardia di finanza e coordinata dalla Procura di Bergamo, si è concentrata in particolare sulla bassa bergamasca.

Secondo gli investigatori, gli imprenditori avrebbero utilizzato società “cartiere” – cioè aziende fittizie create con l'unico scopo di emettere fatture false – allo scopo di evadere le tasse per un periodo che va dal 2019 al 2022. Questo sistema avrebbe consentito a 38 imprese edili l’evasione di tutti gli oneri di natura fiscale e previdenziale, anche attraverso l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Gli imprenditori e i loro operai sono risultati assunti formalmente, in qualità di dipendenti, dalle società controllate dall'organizzazione criminale, continuando a gestire di fatto le loro ordinarie attività aziendali. Le società amministrate da compiacenti “prestanome” si prendevano carico di diversi lavori, ma la gestione amministrativa, finanziaria e previdenziale delle varie imprese occulte era in mano agli imprenditori ora indagati per omessa o infedele presentazione di dichiarazioni fiscali e, conseguentemente, di omessi versamenti di imposta.