Romano di Lombardia, 7 agosto 2023 – Mentre si sparge la notizia della morte dell’imprenditore Giacomo Chiapparini, 75 anni, che ha profondamente colpito non solo la famiglia ma l’intera comunità bergamasca, e il mondo agricolo si attiva nella corsa contro il tempo per salvare le forme di grana rimaste integre, cominciano ad emergere le prime ipotesi sulle cause dell’infortunio con esito drammatico.
Cosa è successo
Ieri sera attorno alle 21 i vicini hanno udito un boato: uno scaffale ha ceduto ed altri, nel magazzino con circa 15mila forme di grana (ma potrebbero essere di più, non c’è ancora conferma ufficiale), con effetto domino, si sono piegati o schiantati al suolo, con relative forme di formaggio grana padano.
Sono scattati i soccorsi per tentare di salvare il titolare dell’azienda agricola, Giacomo Chiapparini, 75 anni, che risultava essere nel magazzino: i vigili del fuoco hanno operato tutta la notte ma il corpo dell’uomo, ormai senza vita, è stato trovato solo questa mattina.
L’ipotesi sull’origine della tragedia
“Probabilmente l’incidente è stato dovuto alla macchina di pulitura che può, col suo movimento, aver creato sugli scaffali un movimento e quindi un cedimento”. Ad effettuare una prima ipotesi sull’accaduto, anche se sarà probabilmente un’indagine coordinata dalla Procura a determinare con certezza i fatti, è Bortolo Ghislotti, presidente del Distretto agricolo bergamasco.
Nei capannoni in cui le forme di grana effettuano le diverse stagionature, infatti, sono dei macchinari programmati che provvedono, in genere, a tenere pulite e a movimentare le forme di grana. Il sospetto è dunque che sia stato il malfunzionamento dell’impianto automatico, anche in un solo punto, ad avere provocato il cedimento di un primo scaffale con sopra le pesanti forme di grana. Il crollo ha poi innescano un effetto a catena, provocando quel boato sentito, attorno alle 21, da chi lavora o abita in quella zona.
"Chiapparini, un unicum nella Bergamasca”
“Il titolare aveva coronato il sogno di una vita: riuscire ad avere la completa produzione e vendita direttamente nella sua azienda” – rimarca Ghislotti, che stima un danno da 7 milioni di euro, comprensivo proprio anche delle macchine della pulitura andate distrutte.
“L’azienda Chiapparini – sottolinea Bortolo Ghislotti – è un unicum nella Bergamasca: non c'è azienda privata a conduzione familiare e chilometro zero che faccia dall’allevamento delle mucche allo spaccio finale dei formaggi. É un’azienda di prima qualità”.
Sos per salvare le forme di grana
Il presidente del Distretto si è da subito attivato per aiutare l’azienda e familiari, colpiti dal grave lutto ma anche dall’emergenza: occorre infatti salvare le forme di grana nel più breve tempo possibile. Sono già numerosi i caseifici bergamaschi che hanno risposto al suo appello e preso contatti.
I messaggi di cordoglio
Intanto arrivano i primi messaggi di cordoglio. Giovanni Malanchini, consigliere regionale della Lombardia, presidente della Commissione speciale Autonomia e responsabile del Dipartimento Agricoltura Lega Lombarda ha dichiarato: “Mi stringo attorno al dolore della famiglia. Conoscevo questa realtà perché è un unicum della bergamasca per qualità del prodotto”.
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