(Bergamo) Prima del via libera definitivo e quindi dei lavori, bisognerà attendere anche l’ok della Soprintendenza ai Beni culturali, visto che l’edificio è un bene storico tutelato e la Soprintendenza ha una prelazione sul suo recupero e la sua riattivazione. Ma è sempre più vicino il recupero del Grand Hotel di San Pellegrino, uno dei maggiori simboli dello stile liberty in Italia, dove sono passati i più bei nomi dell’aristocrazia, della politica e della finanza italiana e dove, durante la Belle Epoque, nelle sue sale e nelle sue stanze si ritrovavano i rappresentanti della Jet-society del tempo, una vera folla di gente proveniente dall’Italia, dalla Francia, dall’Austria, dall’Egitto e dalle Americhe.
La Ekn Development, la società californiana guidata da Ebbie Nakhjavani, vincitrice, lo scorso agosto, del bando comunale, recupererà e gestirà il nuovo Grand Hotel. Con un intervento da 64 milioni di euro (con una compartecipazione pubblica di 5 milioni di euro: tre milioni di contributo di Regione Lombardia, due milioni di contributo del Comune). Lo avrà in gestione per 99 anni, mentre la proprietà resterà al Comune. Se entro il 10 marzo la Soprintendenza non eserciterà la sua prelazione, come sembra probabile, il gruppo americano potrà aprire il cantiere.
Il recupero dello storico edificio, il simbolo di San Pellegrino, non costituisce un semplice rifacimento dei piani superiori della struttura, ma un vero e proprio progetto di rinascita, in grado di riportare il Grand Hotel alla sua gloria passata. La proposta presentata prevede la realizzazione di 118 camere che evocano la Belle Epoque e che vengono collocate, come nel passato, nei quattro piani posti sopra il piano terra.
Il piano seminterrato ospiterà una "Spa rivoluzionaria e all’avanguardia", fanno sapere dal gruppo americano. Spa che prevede lo sfruttamento delle sorgenti comunali con annessa "speakeasy lounge" (sostanzialmente dei cocktail bar) che riporta in un epoca passata. Il piano terra ospiterà un ristorante e negozi di lusso, mentre al piano sottotetto è previsto uno spazio che si apre su una biblioteca-bar e una terrazza all’aperto, pronta ad accogliere riunioni, conferenze ed eventi di gruppo. Il canone d’affitto annuo indicizzato riconosciuto al Comune ammonta a 10mila euro. Per quanto riguarda la gestione concreta del futuro albergo di lusso, le indiscrezioni parlano della catena alberghiera americana Hilton.
Michele Andreucci