FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Il Grand Hotel di San Pellegrino Terme riapre dopo 45 anni: come sarà l’albergo “dei reali” frequentato da attori e calciatori

Sì al restyling del gioiello liberty chiuso dal 1979: sarà un albergo di lusso. Il progetto di una società californiana, operazione rilancio da 64 milioni: “Segnali di risveglio economico, pronti nuovi operatori internazionali”

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BERGAMO//SAN PELLEGRINO TERME===INVESTITORI DEGLI STATI UNITI RISTRUTTURERANNO E GESTIRANNO IL GRAND HOTEL//FOTO DE PASCALE

BERGAMO – Dopo l’oblio, le voci, i passi avanti, le retromarce e tre bandi deserti: finalmente una certezza. Gli anni bui sono finiti. Il bando per il recupero e la gestione del Grand Hotel di San Pellegrino Terme se l’è aggiudicato il gruppo americano Ekn Development ed è un passo decisivo per il rilancio turistico della Valle Brembana.

La società di Newport Beach, California, avrà in gestione il complesso per 99 anni. L’investimento per il restauro è di 64,2 milioni di euro, con una compartecipazione pubblica di 5 milioni (tre di Regione Lombardia e due del Comune), mentre il canone d’affitto annuo alla città è di 10mila euro.

L’albergo, acquisito dalla Provincia di Bergamo nel 2000 e poi trasferito all’amministrazione, era uno dei punti forti dell’accordo di programma siglato dalla città nel 2007 con Regione e via Tasso. “Il progetto – hanno spiegato dal Comune di San Pellegrino Terme – prevede il completo recupero dell’hotel e del parco come albergo di lusso, destinazione per tanti anni soltanto auspicata e sognata”. Accanto alla soddisfazione per la qualità della proposta, ha convinto l’entusiasmo manifestato dal Ceo del gruppo statunitense, Ebbie K.Nakjavani, nei riguardi del gioiello Liberty della Val Brembana: “Siamo onorati che ci sia stato affidato un progetto di tale significato storico, in una città venerata come marchio ambasciatore del mondo – ha commentato l’imprenditore – Non vediamo l’ora di collaborare con il comune per riportare l’iconico Grand Hotel sulla mappa come destinazione globale”.

La storia della struttura 

Costruito tra il 1902 al 1904 dalla Società Anonima per la Gestione e l’esercizio dei Grandi Alberghi, firmato dall’architetto Romolo Squadrelli con l’ingegner Luigi Mazzocchi, il Grand Hotel venne inaugurato dalla regina Margherita di Savoia (che lo definì uno dei più belli d’Europa). Edificio monumentale, marmi di Carrara, affreschi alle pareti interne e decorazioni Art déco, nei decenni ha ospitato teste coronate (la regina Elena, il principe Umberto e il re d’Egitto Faruk), intellettuali, poeti e scrittori (Salvatore Quasimodo e Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tra gli altri), volti dello spettacolo e campioni sportivi (Milan e Inter). Poi il declino e la chiusura: era il 1979. Ora la rinascita.

Il nuovo progetto

Nel progetto è compresa la realizzazione di 118 camere su quattro piani, “che evocheranno la raffinatezza delle ville italiane del periodo della Belle Époque”. Il seminterrato ospiterà invece una Spa che sfrutterà le sorgenti comunali, con annessa speakeasy lounge che riporterà a un’era passata. Il piano terra sarà arricchito da un ristorante e da negozi di lusso, “per un tocco di esclusività”, mentre sotto la cupola è prevista la realizzazione di uno spazio che si apre su una biblioteca-bar e una terrazza pronta ad accogliere riunioni, conferenze ed eventi.

L’area esterna, “immaginata come un’oasi all’aperto”, ruoterà attorno a un bar affacciato su piscina a sfioro e vasca idromassaggio, mentre sul retro verranno costruiti campi da bocce, sedute per le serate attorno al fuoco all’aperto e giardini lussureggianti. “L’importanza dell’intervento e l’entità dell’investimento stanno già attirando l’attenzione di operatori economici pronti a investire nella zona – dicono da San Pellegrino – C’è un clima di grande fermento”.