REDAZIONE BERGAMO

"Ha vissuto pienamente a modo suo": l'addio a Colleoni di amici e leghisti

L’ex segretario lumbard ucciso dal figlio a Dalmine

Commozione e tanti ex colleghi di partito per l’ultimo abbraccio a Franco Colleoni, 68 anni, l’ex segretario provinciale della Lega ucciso dal figlio Francesco al termine dell’ennesimo litigio. Il movente starebbe proprio nei dissidi familiari che si protraevano da tempo anche per la gestione del ristorante “Il Carroccio“ di via Sertorio, a Brembo di Dalmine, teatro del delitto.

In chiesa a Brembo ieri mattina c’erano Roberto Calderoli, Daniele Belotti, Cristian Invernizzi, Simona Pergreffi, Alberto Ribolla, Toni Iwobi, tutti parlamentari; l’assessore regionale ai Traporti Claudia Terzi, ex sindaco di Dalmine; l’attuale primo cittadino Francesco Bramani; il presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli. "Conoscevo bene Franco e mi capitava spesso di andare a mangiare da lui — ha detto durante la Messa il parroco di Brembo, don Diego Bonzi (nella foto) — Questo è un funerale che non avrei mai voluto celebrare. Invito a pregare per lui e anche per il figlio Francesco".

Non sono mancate le canzoni preferite da Colleoni, anche “My Way“ di Sinatra, ascoltata sul sagrato dopo la celebrazione. A sceglierla è stato un amico di Colleoni, "un uomo che ha vissuto pienamente la vita a modo suo". Francesco Colleoni, 34 anni, cuoco nel ristorante del padre, è in prigione in via Gleno con l’accusa di omicidio volontario. L’autopsia effettuata venerdì ha confermato che l’ex politico è morto per i colpi alla testa sul cordolo del giardino all’interno del locale. Inoltre presentava anche fratture al torace.

Francesco Donadoni