L’indagine ha mosso i primi passi nell’estate del 2017. In campo i carabinieri del gruppo Forestale di Brescia. Tutta l’attività è scattata da sospette concessioni di alpeggi e malghe a imprenditori-allevatori bergamaschi da parte dei Comuni di Paspardo e Cimbergo (nel Bresciano). Concessioni sospette per ottenere i finanziamenti dell’Unione europea per i pascoli tra il 2016 e il 2018. Il pm ha contestato i reati di truffa allo Stato e abuso d’ufficio. Sette le persone rinviate a giudizio: Gianmario Bana, 42 anni, di Premolo (Valle Seriana), il vero dominus di tutta l’operazione, amministratore dell’azienda agricola Biancaneve; le sorelle Jessica e Jennifer Bana; Gian Bettino Polonioli, sindaco di Cimbergo (Brescia); Pier Danilo Ricaldi assessore nello stesso Comune; Mirco Dagnoni residente a Vidigulgo (Pavia), legale rappresentante della società agricola Burnigaia affittuaria dei pascoli; Matteo Barcella di Cologno Monzese, agrotecnico.
Ora il processo, con l’udienza preliminare davanti al gup. I Bana hanno scelto il dibattimento. Gli altri, cioè Barcella Polonioli e Ricaldi, hanno preferito l’abbreviato. L’ indagine della Forestale aveva chiuso i rubinetti e bloccato al Bana quello che già aveva messo da parte: mezzo milione in beni e conti correnti. Nel sequestro, anche un appartamento a Pavia e una Jaguar. Secondo l’accusa Bana avrebbe ottenuto in maniera illecita finanziamenti a fondo perduto che l’Europa, attraverso la Regione, eroga per favorire l’agricoltura in montagna con l’obiettivo di mantenere in vita gli alpeggi.
Per la Procura le domande per ottenere i vari contributi erano false. Così come erano alterati gli ettari denunciati a pascolo. L’indagine era partita da Cimbergo, paesino della Val Camonica che nel 2016 decide di mettere a bando la malga Frisozzo. Il suo affitto non ha mai portato grandi guadagni, perché circondata da rocce e ci si arriva dopo quattro ore di cammino. Ma un giorno arriva Bana. Per la Frisozzo, Bana si era presentato con l’azienda agricola Burnigaia intestata a socio e sorella. Nel 2017, lo stesso copione si ripete per la malga Zumella nel paese confinante, Paspardo. L’allevatore che l’aveva in gestione offre 6mila euro, l’azienda agricola di un’altra sorella di Bana 20mila. Il vecchio allevatore si accontenta di subaffittarla, Melaverde ci gira una puntata e la Bana, con i suoi 24 anni, si vede assegnare dalla Regione 30mila euro a sostegno dei giovani agricoltori.
Francesco Donadoni