
Gli inquirenti nell’abitazione dove è stato trovato morto Luciano Muttoni
Una gragnuola di colpi al capo inflitti con violenza, come in una scena di “Arancia meccanica“. Tanti colpi, prima con il calcio della scacciacani, poi a pedate. Così fino a provocarne lo sfondamento della scatola cranica e la morte di Luciano Muttoni, 58 anni, venerdì sera (erano le 21.30) nel suo appartamento di via Rossini, a Valbrembo. Sono le prime indicazioni dell’autopsia effettuata ieri mattina dal medico legale Matteo Marchesi, responsabile della Medicina legale del Papa Giovanni XXIII. La vittima non sarebbe riuscita a difendersi, un particolare che rende l’idea dell’efferatezza di questo omicidio per cui ora sono in carcere il bergamasco Francesco De Simone, 25 anni, di fatto senza fissa dimora, e il complice Mario Vetere, 24 anni, origini polacche, con residenza a Monza Brianza, collaboratore di una comunità terapeutica. Prima di agire, stando a quanto riferito nelle spontanee dichiarazioni, i due avevano fatto uso di droga, in particolare cocaina. A infierire sarebbe stato il bergamasco, secondo le dichiarazioni spontanee rese carabinieri del Nucleo investigativo dopo essere stato fermato domenica a casa di un amico che lo ospitava. Stava pulendo le scarpe dove ancora c’erano tracce ematiche. Lui è l’ideatore della rapina finita nel sangue per un bottino di 50 euro, una vecchia Golf e un cellulare. Il 25enne, in un paio di occasioni, l’ultima settimana scorsa, aveva dormito nell’appartamento che Muttoni affittava. Sponsorizzava la sua attività anche su Facebook e Booking. A fare la terribile scoperta del cadavere, domenica mattina, è stata la fidanzata di Muttoni. Dall’esame del corpo sarebbero emersi segni anche al collo, di cui però il medico non ha saputo indicare l’origine precisa: potrebbero essere sempre legati ai calci oppure segni da strangolamento. Intanto, il gip Alessia Solombrino ha anticipato a ieri pomeriggio gli interrogatori di convalida del fermo in carcere che inizialmente erano programmati per oggi. Interrogatori durati quasi un paio di ore, e questo potrebbe significare che i due hanno parlato. Al termine il giudice delle indagini preliminari si è riservato sulla decisione. Il 25enne De Simone è assistito dall’avvocato Luca Bosisio, mentre il 24enne Vetere dal collega Giorgio Conti di Milano.