di Milla Prandelli
LONATO (Brescia)
Ennesima morte sul lavoro nel Bresciano. L’ultima vittima è Gianfranco Corso, 44 anni, originario di Medole ma residente a Carpenedolo, dove viveva con la famiglia. Lo scorso 30 agosto Corso stava lavorando a Lonato, nei pressi del Santuario di San Polo, quando è rimasto ferito e bloccato in un pozzo profondo nove metri insieme a un collega. È morto questa notte agli Spedali Civili di Brescia. All’interno della struttura aveva inspirato fumi tossici. Si trovava sul fondo del pozzo quando si è sentito male la prima volta. Un collega, dopo aver chiamato i soccorsi al numero unico 112, lo ha raggiunto. Si è sentito male anche lui. A portarli fuori dal pozzo sono stati i vigili del fuoco del comando di Brescia, del distaccamento di Salo e del Gruppo Speleo Alpinistico Fluviale Saf, che si sono calati dotati di respiratori: li hanno imbragati, messi in sicurezza e portati in superficie. Poi si sono occupati di loro i soccorritori del 118, che hanno portato Corso in eliambulanza agli Spedali Civili di Brescia, con un principio di asfissia. Purtroppo non è mai migliorato. Ieri, nella notte le sue condizioni cliniche sono precipitate ed è morto.
Corso lavorava per una ditta di Spurghi di Carpenedolo. Si tratta del secondo infortunio mortale nel Bresciano in pochi giorni. Pochi giorni fa è morto Gianfranco Amicabile, artigiano di Bedizzole, investito da una fiammata sprigionatasi dal cannello che stava usando per scaldare il bitume. Amicabile stava lavorando col figlio di 27 anni sul tetto di un’azienda di Ponte San Marco quando la sua attrezzatura ha sprigionato una lingua di fuoco che ne ha avvolto il corpo causandogli ustioni di secondo e terzo grado. È stato portato in elicottero all’ospedale di Borgo Trento, dove ha lottato per quattro giorni. Amicabile era consigliere comunale in minoranza a Bedizzole, ma soprattutto era conosciuto perché presidente dell’associazione Bersaglieri del paese. Hanno ricostruito la dinamica i carabinieri della stazione di Bedizzole. Si è invece salvato per miracolo, ieri, un operaio di 54 anni che stava lavorando in un capannone in via Gutenberg a Poncarale, dove è crollato il tetto. L’incidente è avvenuto in uno stabilimento che gestisce rottami.