REDAZIONE BERGAMO

Il piccolo Maxim si è arreso. La sua morte salverà altri

Cinque giorni di agonia per l’undicenne coinvolto in un incidente sull’A9. Sì all’espianto .

Il piccolo Maxim si è arreso. La sua morte salverà altri

FINO MORNASCO (Como)

Dopo quasi cinque giorni di agonia, ha smesso di vivere il bimbo di 11 anni rimasto coinvolto nell’incidente avvenuto venerdì mattina sulla A9, nel tratto poco dopo l’uscita di Fino Mornasco, in direzione sud. Di origine moldava, Maxim Pesterau, era residente a Ehnghien in Belgio, con la famiglia, e viaggiava sulla Mercedes guidata dal padre, 40 anni. Da quell’auto, colpita in pieno nella fiancata, è stato estratto in condizioni apparse fin da subito drammatiche. L’elisoccorso lo aveva trasportato all’ospedale Papa Giovanni di Bergamo, specializzato nella cura dei bambini, ma già dal giorno successivo, sabato, le sue condizioni erano apparse irreversibili. Lunedì erano state trasferite nello stesso ospedale la madre, 39 anni, e la sorella di 16, finite al Sant’Anna in codice rosso con gravi lesioni, ma non in pericoli di vita. Durante tutta la sua agonia, accanto a lui è rimasto il padre al quale si era aggiunta nelle ultime ore la madre.

Contestualmente alla dichiarazione di decesso, il magistrato di turno della Procura di Como, Michele Pecoraro, ha autorizzato il prelievo degli organi del bimbo. La dinamica di quell’incidente, ricostruita dalla Polizia stradale di Busto Arsizio, è apparsa fin da subito chiara. L’auto guidata dal padre del bimbo, aveva accostato sulla corsia di emergenza, preceduta da quella del fratello, dopo aver trovato chiuso lo svincolo di uscita di Fino Mornasco. Entrambi hanno effettuato una inversione a “U”, approfittando della momentanea modifica viabilistica che, per agevolare il flusso di traffico verso la Svizzera dopo la festività dell’Ascensione, aveva trasformato in quarta corsia di transito verso nord, la corsia di sorpasso in direzione sud. La prima auto aveva portato a termine la manovra di inversione di marcia senza problemi, la Mercedes su cui viaggiava il bambino era stata colpita nella fiancata da un’auto con a bordo marito e moglie, che si era trovata il veicolo di traverso in mezzo all’autostrada, senza poter far nulla per evitare l’impatto. La portiera posteriore sinistra (nella foto), dove era seduto il piccolo, era stata completamente sfondata.

Paola Pioppi