La storica biblioteca civica Angelo Mai, tra le più importanti d’Italia, si ripresenta con un ingresso, l’atrio scamozziano, fresco di restauro conservativo. Ieri l’inaugurazione alle autorità e alla cittadinanza nell’ambito della campagna di comunicazione “Iam-Mai“ (“Io sono la Mai“). Durante la festa, lo spettacolo di videomapping proiettato sulla facciata di Palazzo Nuovo con protagonisti sei capolavori: Emporium, rivista mensile illustrata d’arte, letteratura, scienze e varietà, il diploma di Federico Barbarossa del 1158, uno dei documenti più preziosi custoditi dalla Mai, l’incunabolo Expositio di Paolo Veneto del 1447, un commento agli Analitici posteriori di Aristotele, redatto dall’umanista Paolo Nicoletti, meglio noto come Paolo Veneto, la partitura autografa dell’opera lirica di Gaetano Donizetti “Lucia di Lammermoor“, il trecentesco Taccuino di Giovannino De’ Grassi e un disegno del bergamasco Giacomo Quarenghi, celebre architetto del Neoclassicismo. Per l’occasione, i carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Monza hanno restituito al Mai due importanti disegni proprio di Quarenghi. I capolavori eposti sono stati raccontati, attraverso alcuni totem, dai dipendenti della Mai nell’atrio scamozziano.
Il restauro, costato circa 400mila euro, era partito a giugno e ha messo in evidenza antiche cromie ed epigrafi che testimoniano utilizzi precedenti del Palazzo Nuovo e anche l’impianto di illuminazione. Si tratta di un primo passo verso il restyling completo della Mai. "L’atrio scamozziano - ha sottolineato l’assessore alla Cultura Sergio Gandi - è il viatico verso un viaggio che ci porta più lontano. La valorizzazione dell’edificio e del patrimonio che conserva è l’innovazione portata dalla direttrice Cristiana Iommi". La biblioteca ha anche un nuovo logo, totem e video in altri luoghi della città. "Vogliamo portare la Mai anche fuori dalla sua sede nei quartieri - ha annunciato Iommi -. I totem e i video potrebbero essere anche posizionati fuori dall’ospedale".