REDAZIONE BERGAMO

Il Tar ora dà ragione alla Biofactory, chiesti 21,6 milioni di risarcimento

L’articolata vicenda giudiziaria cominciata già nel 2012 stavolta mette in difficoltà l’Amministrazione provinciale

Una richiesta milionaria. È quella che la Biofactory, con un impianto a Calcinate per lo stoccaggio e il recupero di rifiuti organici provenienti dalla raccolta differenziata tramite compostaggio, ha presentato al Tar di Brescia contro la Provincia di Bergamo, chiedendo un risarcimento danni di 21,6 milioni. Secondo l’accusa, l’Amministrazione provinciale, attraverso una determinazione dirigenziale emessa dal settore Ambiente, nel febbraio del 2013 aveva vietato alla Biofactory di realizzare a Telgate un impianto ritenuto più moderno rispetto a quello di Calcinate. Divieto che è stato recentemente giudicato illegittimo dal Consiglio di Stato.

Di diverso avviso la Provincia che "a difesa dei propri provvedimenti impugnati e dell’operato dell’ente" ha deciso di opporsi alla richiesta dell’azienda. La vicenda inizia nel 2012, quando la domanda della Biofactory di realizzare un nuovo impianto a Telgate viene cassata dalla Provincia che ritiene insormontabili alcune criticità: il passaggio sull’area destinata all’impianto di un elettrodotto e l’interferenza con una fascia di rispetto di un’opera idraulica del Consorzio di bonifica. La società presenta ricorso al Tar, che però viene respinto. Poi avanza un nuovo progetto, che nel 2013 viene di nuovo respinto per la vicinanza di un agrinido. La Biofactory presenta un nuovo ricorso al Tar, ma perde ancora. La società impugna ambedue le sentenze e nel secondo caso il Consiglio di Stato le dà ragione. A fronte di questa sentenza l’azienda chiede il risarcimento milionario.

Michele Andreucci