MARIA GRAZIA LEPORATI
Cronaca

In missione a Munaypata dal 2023. Disponibile, simpatico: è generoso e altruista

Ai giovani di tutto il mondo consiglia solo di viaggiare molto.

Perché ha scelto la Bolivia come destinazione della missione? "Beh, non ho scelto io. È stato il vescovo di Bergamo a decidere. Ho sempre desiderato intraprendere un viaggio importante per la mia vita. Ma io, noi, i missionari, rimaniamo sempre ospiti, è importante sedersi di persona, a tu per tu, per capire meglio la cultura con cui ti stai confrontando".

Ed ora come sono i rapporti? "A Munaypata siamo molto amati e rispettati. Capita, e non di rado, che mentre sto visitando il mercato venga salutato da persone della comunità di cui, al contrario, non possa dire di conoscere bene. Questo la dice lunga sul come siamo stati accolti calorosamente, è tipico anche dei paesi sudamericani".

Potrebbe descrivere la vita di un bambino boliviano? "Alcuni ragazzi hanno famiglie importanti alle spalle, altri, invece, sono già orfani o hanno un unico genitore che lavora. Nonostante la giovane età, fanno già in tutto e per tutto una vita da adulti, si svegliano alle quattro del mattino, lavorano, e poi dopo mezzogiorno si recano al collegio. Gli stipendi di molti genitori sono bassi, 2000 boliviani corrispondono a poco più di 200 euro".

Quanto tempo rimarrà in Bolivia? "Il primo contratto diceva che sarei dovuto restare per tre anni, ma lo rinnoverò per altri due: quindi, rimarrò cinque anni".