di Francesco Donadoni
L’inchiesta è quella che ha coinvolto l’Ente Fiera Bergamo. Indagine condotta dai pm Emanuele Marchisio e Silvia Marchina con le Fiamme gialle che ha fatto tremare la città per via di quei nomi ritenuti al di sopra di sospetti finiti nel mirino. Un polverone al punto da chiedere immediatamente il rinnovo del cda e l’elezione di un nuovo presidente al vertice dell’ente. A proposito di nomi, spicca in particolare quello dell’ex direttore di Promoberg, Stefano Cristini 54 anni, accusato di peculato per essersi tenuto 139.500 euro falsificando i rimborsi di dipendenti della società che gestisce la fiera. Cristini, assistito dagli avvocati Nicolò Velati e Federico Cecconi di Milano, dall’ottobre scorso è libero, ma sospeso da ogni pubblico servizio per un anno. Ma i guai non sono finiti.
La procura, infatti, ha chiesto al gip il sequestro, finalizzato alla confisca diretta di liquidità in possesso di Cristini per un ammontare pari a 524.734,18 mila euro, somma riferita al periodo compreso fra l’1 agosto 2009 e il 30 aprile 2019. Nello schema degli inquirenti una parte di denaro sarebbe derivato da false note spese, un’altra parte dai biglietti del teatro Creberg (gestito dall’Ente Fiera Bergamo mediante gestione contabile separata e dedicata) dai biglietti per assistere alle partite casalinghe dell’Atalanta, da una fittizia attività pubblicitaria. Quanto ai biglietti per il teatro, gli investigatori hanno dovuto effettuare un lavoro certosino. A Cristini vengono contestati non quelli omaggio non nominativi, ma quelli che l’ex direttore tecnici faceva recapitare ad amici e parenti. I pm chiariscono che la propensione dell’indagato a regalare a amici e parenti biglietti ha trovato conferma nel contenuto dal suo cellulare: molti messaggi avevano per oggetto proprio la regalia dei biglietti a "soggetti amici del Cristini, privi di relazioni con l’ente".
Anche sul fronte pubblicità, Cristini, che vistava la quasi totalità delle fatture, aveva instaurato un rapporto si può dire "privilegiato" con una ditta riconducile a Gian Franco Sibella, che in poco più di dieci anni aveva fatturato a Promoberg ben 1.108.595 euro. Altre fatture per ulteriori 147.142,00 euro risultano essere state emesse nei confronti dell’Ente Fiera dal nipote di Sibella. Tra il 2010 e il 2017 sono state fatturate a Promoberg dalla ditta individuale di Sibella e da quella del nipote prestazioni pubblicitarie per 541.377,00. Nello stesso periodo risultano prelievi in contanti dai conti su cui sono confluiti i pagamenti dell’Ente Fiera pari a 241.266,00 euro. Tale somma, per l’accusa, deve considerarsi fatta oggetto di appropriazione da parte di Cristini.