
Un'aula
Bergamo, 27 giugno 2018 - «Ho provato a interrompere quella storia, ma non ci sono riuscita». Confusa e smarrita per il clamore che ha assunto la vicenda, ma contenta di aver raccontato tutto, lunedì mattina nel corso dell’interrogatorio, al gip del tribunale di Bergamo Marina Cavalleri. E di essersi tolta in questo modo un fardello che era diventato insostenibile. È questo lo stato d’animo dell’insegnante 40enne, originaria della Valle Seriana, finita agli arresti domiciliari nei giorni scorsi per aver avuto rapporti sessuali qualche settimana fa con un suo studente, un ragazzo di 13 anni (ha compiuto i 14 da pochi giorni) e ora accusata di atti sessuali con minore.
La donna, che si sta separando dal marito, è chiusa in casa con i figli piccoli. «Mi ero innamorata del ragazzo – ha detto in lacrime al giudice – ho perso la testa e ho sbagliato, anche perché sono in un momento difficile della mia vita, visto che mi sto separando da mio marito. Ad un certo punto ho detto allo studente che stavamo sbagliando tutto, che era meglio smettere di vederci. Ma lui non ne ha voluto sapere, ha insistito e io non sono stata capace di troncare la relazione. Solo adesso mi rendo conto della gravità dei fatti che mi vengono contestati».
I due hanno fatto sesso nell’auto della 40enne, come hanno accertato le indagini, attraverso pedinamenti e intercettazioni. Ma il loro, almeno a sentire la professoressa, era anche «un amore vero, fatto di teneri messaggini sul cellulare», dove la frase che ricorreva di più era «ti amo». L’insegnante, che si è detta disposta a seguire un percorso psicologico che l’aiuti a cercare di capire il black-out di cui è stata vittima, in più occasioni ha espresso al ragazzino la volontà di presentarsi ai genitori come la sua fidanzata. Poi ha cambiato idea e, in uno sprazzo di lucidità, si è resa conto dell’abnormità del suo comportamento e ha detto al 13enne che stavano sbagliando, che era meglio dire stop alla loro relazione a luci rosse.
La professoressa, immediatamente sospesa dall’Ufficio scolastico provinciale, non ha potuto essere presente agli esami orali di terza media (agli scritti, invece, c’era), anche del suo studente. L’inchiesta del pm Davide Palmieri è praticamente chiusa. Ma sulla vicenda gli inquirenti mantengono il riserbo, anche per tutelare il ragazzino, che potrebbe essere ascoltato a giorni in presenza di uno psicologo. Non si sa ancora chi sia l’autore della segnalazione giunta in Procura qualche settimana fa e che ha dato il via all’inchiesta, rapidissima. Gli investigatori si rifiutano di dire chi sia l’informatore. Si sa solo che la segnalazione non è arrivata dalla scuola: all’interno dell’istituto nessuno si era accorto del flirt. Intanto, il pubblico ministero Davide Palmieri ha dato parere favorevole alla richiesta avanzata al gip dal legale dell’insegnante, l’avvocato Roberto Giannì, di revocare gli arresti domiciliari e di disporre una misura meno afflittiva come il divieto di avvicinarsi al 13enne. Nei prossimi giorni, quindi, la professoressa potrebbe tornare a uscire dalla propria abitazione.