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Coronavirus a Bergamo, il trasferimento delle bare (Ansa)
Bergamo, 4 maggio 2020 - Nel mese di marzo 2020 si registra in Italia il 49,4% di decessi in più rispetto al marzo 2019. E' quanto rivela il Rapporto Istat sull'impatto dell'epidemia sulla mortalità, redatto insieme all'Istituto Superiore di Sanità, su un campione di 6.866 comuni (87% dei 7.904 complessivi). Dall'indagine emerge che il 91% dell'eccesso di mortalità riscontrato a livello medio nazionale nel mese di marzo 2020 in Italia si concentra nelle aree ad alta diffusione dell'epidemia: 3.271 comuni, 37 province del Nord più Pesaro e Urbino.
Nell'insieme di queste province in cui il Covid ha visto la maggiore diffusione, i decessi per il complesso delle cause sono più che raddoppiati rispetto alla media 2015-2019 del mese di marzo. Se si considera il periodo dal 20 febbraio al 31 marzo, i decessi sono passati da 26.218 a 49.351 (+ 23.133 ); poco più della metà di questo aumento (52%) è costituita dai morti riportati al Sistema di Sorveglianza Integrata Covid-19 (12.156). All'interno di questo raggruppamento le province più colpite dall'epidemia hanno pagato un prezzo altissimo in vite umane. A farne le spese - largamente - è il territorio lombardo, con incrementi percentuali dei decessi nel mese di marzo 2020, rispetto al marzo 2015-2019, a tre cifre: Bergamo (568%), Cremona (391%), Lodi (371%), Brescia (291%), Piacenza (264%), Parma (208%), Lecco (174%), Pavia (133%), Mantova (122%), Pesaro e Urbino (120%).